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25 April 2024
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Interviste

Il circolo ACLI di Uster festeggia i suoi 50 anni

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Foto 02Intervista a Salvatore Dugo, Presidente del Circolo ACLI di Uster

Il circolo ACLI di Uster festeggia i suoi 50 annidalla fondazione, diamo uno sguardo al passato…

Tra il 1964-1965 su iniziativa del missionario locale Don Filippo nasce il Circolo ACLI di Uster. Esisteva l’Associazione Cattolica Italiana, con Presidente Alberto Fadini, che per la comunanza d’ideali con le ACLI portò alla decisione di aggiungere alla sigla iniziale la parola “lavoratori” e di fare proprio lo statuto delle ACLI. Primo Presidente eletto fu l’amico Chistè di origine trentina. La neonata associazione, oltre che occuparsi di attività ricreative e sportive, iniziò a organizzare le grandi feste italiane, con cantanti di “grido”, molto apprezzate dagli italiani dell’Alto Zurighese; italiani che stando insieme si sentivano meno isolati e con tanta nostalgia del paese nativo. Negli anni successivi, il Circolo ACLI di Uster per venire incontro ai bisogni della nostra gente pose al primo punto l’attività di patrocinio del Patronato ACLI per l’assistenza a tutti i lavoratori presso la MCI, la “Casa Comune”; attività che oggi continua ogni lunedì pomeriggio nella contigua Parrocchia Cattolica. Con la Presidenza di Mauro Catalano si adoperò per la crescita e l’elevazione del livello culturale e professionale dei nostri connazionali meno fortunati organizzando corsi di alfabetizzazione, di licenza elementare e di tedesco. In seguito, in collaborazione con l’ENAIP di Zurigo, si aggiungono corsi di licenza media e corsi professionali tenuti all’interno della rinomata ditta Zellweger. Nel 1972, per venire incontro alle famiglie, in collaborazione con il missionario venne fondato un asilo. Nel “bunker di Niederuster”, la storica sede del Circolo, si organizzarono anche corsi di fotografia; sede che diventò un punto d’incontro dove si trascorrevano insieme i lunghi pomeriggi domenicali.

Che rapporto ha avuto con le altre organizzazioni italiane e svizzere?

Negli anni70 l’emigrazione italiana organizzata viene attraversata da una forte tensione morale e da una spinta unitaria culminata nella nascita del CNI (Comitato Nazionale d’Intesa); a Uster il Circolo ACLI, la Colonia Libera Italiana e le Associazioni Regionali promuovono il CCI (Comitato Cittadino d’Intesa) per organizzare insieme manifestazioni politiche, sociali, culturali e sportive. In pieno confronto tra Nato e Patto di Varsavia, con i missili installati in Sicilia, puntati verso Mosca, dopo qualche tempo della “Marcia della Pace” Comiso-Ginevra, a Uster il Circolo ACLI si fa promotore insieme a un gruppo pacifista svizzero di un”Comitato per la Pace” per sensibilizzare la collettività usterina. All’anniversario del 20° di fondazione, Presidente il siciliano Pietro Paradiso, si abbina la prima  “Festa della Pace” con una tavola rotonda sul tema: “Partecipazione come strumento democratico di solidarietà e di pace”. Da ricordare tra il 1987-1988, sotto la Presidenza del sardo Salvatore Niedda, la raccolta di ben 2000 firme insieme a associazioni italiane spagnole e turche con la petizione denominata “Zäme Lebe, Zäme Stimme” per il voto a livello locale.

Quali sono i progetti in corso del circolo ACLI di Uster e quali sono quelli previsti per il futuro?: 

R: Tutt’oggi il Circolo ACLI, come unica associazione italofona, fa parte a Uster del “Comitato 1° Maggio”. Con il Consolato Italiano di Zurigo per tanti anni, tramite la “Commissione Scuola”, si è collaborato per i “Corsi di  lingua e Cultura Italiana”. Sarebbe opportuno che insieme a altre associazioni si riprenda il filo interrotto per farsi promotori di un “Comitato Genitori”. Il Circolo ACLI si propone di rilanciare anche una proposta di solidarietà generazionale invitando i nonni e le nonne a sostenere la frequenza dei propri nipoti a questi corsi. Oltre che trasmettere la conoscenza della cultura italiana, si aiuta la Svizzera a “capirsi” essendo l’italiano anche lingua nazionale. Lo scorso 21 Marso 2015 si è tenuta a Uster un’interessante giornata d’informazione denominata “Älter werden in Uster”, “Diventare anziani a Uster”. In oltre 23 “stand” tutte le istituzioni pubbliche e private operanti in città hanno presentato le attività e le offerte rivolte a tutta la collettività cittadina. Lo stand 17 raggruppava 6 Associazioni italiane, invitate speciali, tra cui il Circolo ACLI. Dando prova di maturità, abbiamo collaborato insieme alla Pro Senectute sia nella preparazione che nella presentazione.

Gli italiani, le loro situazioni e i loro bisogni in questi 50 anni sono cambiati tanto, il circolo come vive questi cambiamenti?

Quasi la metà della collettività italiana di Uster possiede il doppio passaporto e quindi sono anche doppi cittadini. Tra i soci del Circolo ci sono anche cittadini di origine svizzera e da qualche tempo le relazioni ufficiali e le informazioni le diamo bilingue. A Uster, come penso nel Cantone Zurigo, vista la bassissima partecipazione all’ultima consultazione politica cantonale (scesa al 32% !) c`è , a mio parere, poca consapevolezza di cittadinanza attiva. Come Associazione, a cui sta a cuore la Democrazia, sarà chiamata a fare di più.

Da Presidente, cosa auguri al circolo per il futuro?

Dopo avere appena festeggiato il 50° di fondazione presso la “Stadthaus”, nella sala consiliare in presenza delle autorità cittadine, tra cui il sindaco signor Werner Egli, rappresentanti di partiti, di associazioni svizzere e italiane,  mi auguro che il Circolo ACLI si senta ancora di più parte integrante della città: non più semplice associazione italiana, ma associazione della città di origine italiana. Un passo importante le ACLI l’hanno già fatto: con un congresso straordinario si è cambiata la lettera I da italiani in internazionali.

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