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25 April 2024
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Politica

La scuola cambia l’Italia

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stefania-giannini1Quasi 150 mila assunzioni non più per graduatorie ma per concorso. Fuori chi non ha mai insegnato e via allo stage degli studenti nelle aziende: tutte le normative per cambiare la scuola

È giunto il momento di riformare la scuola e Renzi lo dichiara durante l’intervento conclusivo all’iniziativa del Pd “La scuola che cambia, cambia l’Italia”. Così già dalla prossima settimana sarà presentato un doppio atto normativo (decreto legge e ddl delega), ma non solo, tra le idee che servono a cambiare la scuola c’è quella di dare una maggiore autonomia economica alla scuola attraverso il 5 per mille che potrebbe essere destinato alla cultura e quindi anche alla scuola. “Daremo autonomia alle scuole in futuro, spero dal 2016, anche dal punto di vista economico. Sarà un meccanismo serio nel quale ciascun genitore e cittadino in dichiarazione dei redditi potrà indicare la singola scuola”. Il progetto scuola è stato però spiegato più nel dettaglio dai precedenti interventi del ministro Giannini e del sottosegretario Faraone.

Uno dei punti chiave sarà le assunzioni che non avverranno più per graduatoria ma solamente attraverso il superamento del concorso pubblico, in questo modo si arriverà all’introduzione di una carriera per gli insegnanti. In un primo momento però è previsto a settembre un numero cospicuo di assunzioni, si pescherà dalle graduatorie a esaurimento e con molta probabilità da quelle di istituto, vincitori di concorso e idonei,  intercettando i fabbisogni alla luce del potenziamento di alcune materie: arte, musica, lingue straniere. Questo provvedimento si riferisce al piano assunzione dei 149 mila docenti che Renzi promise di assumere al termine della scorsa estate prevede quindi di svuotare e di chiudere le Graduatorie ad esaurimento, gli elenchi dove risultano iscritti i docenti abilitati all’insegnamento, non più incrementate nel numero dal 2008. Essere iscritti ed avere l’abilitazione non significa necessariamente aver insegnato: infatti, secondo i calcoli del Ministero dell’Istruzione, sono almeno 20 mila gli appartenenti a questi elenchi che non hanno mai messo piede in un’aula e che saranno sicuramente esclusi dall’assunzione.  Questi lasceranno il posto ai precari di seconda fascia, quei docenti, cioè che, pur non avendo vinto un concorso per insegnare, abbiano svolto i 36 mesi di insegnamento e che quindi, in base alla sentenza della Corte di Giustizia europea dello scorso 26 novembre, hanno diritto a vedersi assegnati una cattedra. Faraone ha spiegato che “dopo questo piano avremo 60.000 insegnanti in più rispetto al numero complessivo dei docenti italiani. Questo vuol dire che creeremo nuove classi di infanzia dove non ci sono, amplieremo il tempo scuola nel primo ciclo, allargheremo gli insegnamenti”. Anche per gli studenti cambierà qualcosa. Verrà dato l’avvio al pacchetto di 400 ore di stage che gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori svolgeranno in azienda. Tutti faranno lo stage, anche i liceali che, probabilmente, faranno meno ore.

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