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24 April 2024
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Un tuffo nel passato degli italiani a Oerlikon

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Sotto un sole splendente e l’atmosfera particolare del MFO Park di Oerlikon si è tenuta lo scorso venerdì l’inaugurazione della mostra “Italiani a Oerlikon”

Questa mostra vuole presentare le persone di Zurigo Nord, non solo di Oerlikon, per far conoscere la vita quotidiana degli immigrati italiani che sono arrivati in questo quartiere dal 1950 ad oggi, spiega Bruno Indelicato dell’inaugurazione della mostra “Italiani a Oerlikon” presso il MFO DSC_0045Park di Oerlikon, anticamente Maschinenfabrik Oerlikon, che ha visto la partecipazione del coro “I Romantici” accompagnare il momento di apertura con le loro voci e la recita di una poesia napoletana da parte di Antonietta Freda.
La mostra è composta da 21 manifesti esposti in tutto il parco, fatti dal gruppo culturale Italiani a Oerlikon, che raccontano le storie e le voci degli italiani che hanno vissuti qui. Uno dei membri del gruppo culturale è Sandro Bellisario, in Svizzera dal ’72, e ha lavorato e vissuto sempre a Oerlikon.
“Il gruppo culturale Italiani a Oerlikon è stato fondato nel 2015 da pensionati emigrati di prima generazione. Abbiamo deciso di far partire questa iniziativa culturale e il nostro primo progetto è questa mostra. Leggendo libri in tedesco su Oerlikon, abbiamo notato che si parla molto poco degli italiani a Oerlikon, abbiamo voluto sopperire questa mancanza con questa mostra”, racconta Bellisario.
“La mostra è stata realizzata da otto pensionati italiani e tre collaboratori svizzeri – spiega Bellisario e sottolinea come – tutto il materiale che è stato raccolto e la realizzazione dei manifesti è stato fatto da noi membri stessi”, inoltre Bellisario ha ringraziato i collaboratori svizzeri Ueli Troxler, Herbert Meiebacher e Lucia Bühler per il sostegno.
Christian Relly, presidente dell’associazione del quartiere di Oerlikon, lui stesso nato proprio nella zona del MFO Park, ha raccontato come da bambino ogni sera vedeva uscire dalla fabbrica centinaia di lavoratori. Relly ricorda anche come in Ticino ha conosciuto la realtà dell’emigrazione svizzera: “Spesso agli svizzeri devo ricordare che fino alla metà dell’ultimo secolo esisteva questa emigrazione svizzera”, ha detto Relly, accennando gli spazzacamini a Milano o le ragazze che hanno fatto la risaia nelle pianure padane.
Contento di questa manifestazione e la mostra che “per la città di Zurigo è una prima”, Relly ha sottolineato anche di essere “fieri del contributo di persone di altre nazioni in Svizzera”.DSC_0051
In questo contesto non si può non accennare le iniziative contro gli stranieri, così Luciano Alban, presidente del Comites di Zurigo, sottolineando come sia importante coltivare la memoria, ha ricordato gli anni dell’iniziativa Schwarzenbach. Alban ha raccontato come sono cambiati i tempi, nel ’68 “per mangiare una pizza si doveva andare a Baden” mentre oggi, “l’italianità è l’aspetto più visto nella città di Zurigo. In questi anni c’è stata una rivoluzione culturale sia da parte svizzera che da parte italiana”.
Anche Fiammetta Jahreiss, Vicepresidente della Commissione federale della migrazione e Direttrice dell’Ecap di Zurigo, ricordando che la prima sede dell’Ecap è nata proprio a Oerlikon, ha raccontato che quelli erano gli anni delle iniziative contro gli stranieri “che oggi purtroppo tornano”. Jahreiss ha voluto ricordare quel periodo leggendo diverse frasi pronunciate a quei tempi, come “Il nostro paese, per la mania del successo e l’avidità del profitto, deve diventare una colonia italiana alla Alto Adige?”
L’inaugurazione è stata conclusa da Rosanna Raths-Cappai, responsabile progetti dell’Integrationsförderung della città Zurigo, accompagnata dai genitori venuti in Svizzera nel ’56. “Per me è una cosa molto importante poter essere qui all’inaugurazione di questa mostra. Mi sento un po’ DSC_0042responsabile perché nel 2012 la città di Zurigo ha invitato gli over 60enni per un incontro nel GZ a Oerlikon e so che da allora ogni tanto gli italiani si incontrano”.
Raths-Cappai ha sottolineato come tanti over 60enni cercano gli incontri con altri italiani per stare insieme e ha concluso: “Zurigo è molto lieta di questa mostra e sono convinta che seguiranno altre iniziative di questo tipo”.

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Sarà possibile visitare la mostra fino al 31 maggio 2016 presso il MFO Park a Oerlikon
Per maggiori informazioni: www.italianioerlikon.ch

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