“È chiaro, il popolo padano non esiste, si discute di federalismo fiscale, si chiede un livello più alto di partecipazione delle Regioni… Tutto questo è lecito, ma ove dalle chiacchiere si passasse ad atti preparatori di qualcosa che va verso la secessione, tutto cambierebbe”: parola del Presidente Napolitano, che ha definito una “evoluzione positiva” della Lega Nord quella del 2006 che ha portato ad accantonare le proposte del professor Gianfranco Miglio di perseguire l’obiettivo della secessione. “Fu scelto allora – ha aggiunto – il federalismo fiscale. Un’evoluzione in senso federale dello Stato italiano. Ed ora, per realizzarla, si discute del superamento del bicameralismo perfetto per far nascere una Camera delle Autonomie come quelle che esistono in Germania, in Francia e in altri Paesi. Io mi chiedo da dove nascono queste nuove grida che invocano la secessione. Me lo chiedo e cerco di capire”. “Negli ultimi tempi ho più volte ricordato l’Articolo 5 della Costituzione. Dice che la Repubblica è una e indivisibile, e subito dopo, lo stesso articolo riconosce e valorizza le autonomie localì. È un articolo importante come spiegò alla Commissione dei 75, preparatoria dei lavori della Costituente: l’onorevole Meuccio Ruini, disse che con quell’articolo si voleva proprio impedire la nascita di uno Stato fortemente centralizzato”. A chiedere l’opinione del Capo dello Stato è stato il professor Villone, ex senatore. “Bossi dovrebbe esserle grato – ha risposto il Presidente commentando l’articolazione della domanda – per come ha così finemente elaborato il suo concetto, perché quel che si sente è spesso ridotto al minimo, a grida che si levano dai prati con scarsa conoscenza della Costituzione. Si dice che la sovranità appartiene al popolo, ma poi non si va oltre la virgola, dove si dice che il popolo la esercita nell’ambito della Costituzione e delle leggi. E nelle leggi non c’é spazio per la secessione”. “Napolitano è sempre molto saggio ma fa finta di dimenticare il diritto universalmente riconosciuto alla autodeterminazione dei popoli”: ha ribattuto il ministro Calderoli, interpellato sulle parole del Capo dello Stato. “Il presidente sa bene che la Lega da oltre 20 anni è garanzia di democrazia”.