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21 November 2024
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Cronaca

«Quando la giustizia diventa ridicola» Alcune precisazioni

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L’avv. Sebastiani interviene a chiarire i dettagli di un caso di cronaca che ha visto coinvolta una sua assistita

Mi riferisco all’articolo pubblicato da parte vostra in data 17 novembre dal titolo “Quando la giustizia diventa ridicola” e che riguarda la vicenda giudiziaria che ha visto coinvolta la dott.sa Erminia Bagnoli. I fatti come da parte vostra esposti (ed egualmente da alcune testate giornalistiche italiane nei confronti delle quali è già stato avviato un procedimento risarcitorio per diffamazione) sono falsi e quindi gravemente offensivi nei riguardi della onorabilità della mia assistita. Dall’articolo appare difatti che la dott.sa Bagnoli avrebbe denunciato un condomino per la sottrazione di alcune ciabatte e quindi avrebbe rifiutato un risarcimento di € 4.000,00 offertole per la remissione della querela, pretendendone la condanna. La realtà dell’accaduto è invece totalmente diversa e difatti:

– il condomino in questione si appropriò degli oggetti caduti dal terrazzo della dott.sa Bagnoli a seguito di un fortunale, rifiutandone la riconsegna

– a seguito delle giuste rimostranze della dott.sa Bagnoli, il condomino che già aveva dei precedenti per calunnia e altre ipotesi di reato, ebbe a denunciarla per ingiuria con la conseguenza che la mia assistita dovette subire un processo avanti al giudice di pace di Genova

– solo a seguito di questa denuncia la dott.sa Bagnoli si vide costretta a sua volta a denunciare il condomino per calunnia e per i reati che il PM avesse individuato nella contro querela e da ciò derivò un processo che vide come imputata la mia assistita per il reato di ingiuria ed imputato il condomino per appropriazione indebita

– il condomino omise di presentarsi avanti al giudice di pace di Genova eludendo anche l’accompagnamento forzato disposto da giudice

– la dott.sa Bagnoli venne assolta per il reato di ingiuria perchè il fatto non sussisteva, mentre il condomino fu condannato dal Tribunale di Genova per il reato di appropriazione indebita (anche in questo processo il condomino rimase contumace)

– fu il condomino ad interporre appello avverso la sentenza di condanna che lo riguardava facendo sì che la dott.sa Bagnoli dovesse affrontare un ulteriore giudizio

– solo in sede di appello e quindi a distanza di circa sette anni dall’accaduto, il condomino avanzò la proposta transattiva offrendo una somma che oltre a non ripagare assolutamente la dott.sa Bagnoli del disagio di avere dovuto affrontare in conseguenza di una calunnia perpetrata nei di lei riguardi questi processi, neppure era sufficente a ripagarla delle spese sostenute per la sua difesa.

Avv. Sebastiano Sebastiani

 

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