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22 November 2024
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Cronaca Svizzera

“Espressioni di una città chiusa”

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Si è tenuta lo scorso venerdì sera nella sala Pirandello della Casa d’Italia una serata informativa sulla votazione cantonale sulla cittadinanza svizzera dell’11 marzo 2012.

Erano presenti Angelo Barrile, consigliere cantonale del partito socialista, Fiammetta Jahreiss Montagnani, ex presidente della commissione cittadinanza della città di Zurigo e Salvatore Di Concilio, consigliere comunale zurighese. La cittadinanza svizzera riveste un’importanza sempre più rilevante anche per chi è di origine italiana, giovani e meno giovani. Vediamo un attimo qual è lo stato attuale della naturalizzazione per poi andare ai cambiamenti che il parlamento cantonale ha elaborato. “La situazione attuale”, spiega Angelo Barrile “è così che uno straniero deve’essere residente tre anni nello stesso comune, da tre anni non deve aver preso assistenza sociale. Non si deve aver commesso reati. Per quanto riguarda i giovani sotto i 25 anni, non devono aver commesso reati da tre anni e crimini da cinque anni.” Con la nuova legge, si dovrebbe poter diventare svizzeri solo se si è in possesso del permesso C e solo conoscendo il tedesco, anche a livello scritto. Le agevolazioni per i giovani tra i 16 e 25 anni dovrebbero essere cancellate, come anche per quelli nati in Svizzera. I disoccupati addirittura non dovrebbero poter far la richiesta di cittadinanza. Inoltre l’UDC ha lanciato una controproposta che di fatto nega il diritto di cittadinanza a chi è di origine straniera. “Un ragazzo che ruba lo snowboard dei vicini, perché i suoi genitori non hanno i soldi per comprarglielo, per passare insieme agli amici un fine settimana, e lo riporta dopo il fine settimana, non avrebbe più la possibilità di diventare svizzero”, fa d’esempio Angelo Barrile.

Un altro punto importante è che con la nuova legge, i disoccupati non avrebbero più la possibilità di richiedere la cittadinanza svizzera. “Una persona che ha lavorato in Svizzera per 35 anni, per qualsiasi motivo viene licenziata, non avrebbe più la possibilità della naturalizzazione”, spiega inoltre Fiammetta Jahreiss Montagnani. Inoltre i presenti esprimono che il problema della lingua e degli esami anche scritti sarebbe grandissimo, anche perché integrazione non sarebbe un termine che si potrebbe misurare, ognuno sarebbe integrato, ma forse in diversi modi. “In più”, continua Angelo Barrile, “che un governo borghese dice di non accettare questa proposta è veramente raro.” Angelo Barrile, Fiammetta Jahreiss Montagnani e Salvatore Di Concilio non sono d’accordo con le proposte e votano due volte NO al diritto di cittadinanza e alla controproposta. Anche Ornella Ferro, consigliera cantonale dei Verdi, si esprime: Il diritto di cittadinanza si deve orientare a cosa è importante e cosa è giusto. Non è il genere di permesso di chi chiede la cittadinanza che è importante, ma la volontà di integrarsi nella nostra società. È giusto che i giovani che sono cresciuti qui e che hanno fatto le scuole qui, continuano a mantenere il presupposto dell’integrazione. Per questi giovani la Svizzera è la loro patria, sono amici dei nostri figli, portano esperienze culturali con loro e accanto allo “Schwitzerdütsch” parlano altre lingue. Come gli svizzeri. Perché si deve appesantire a questi giovani la naturalizzazione con questi esami? Significherebbe solo più burocrazia e più costi.

Esaminare le naturalizzazioni è importante ed è giusto. Ed è proprio quello che al momento nei comuni viene fatto, e che ha dato buona prova. Un’aggravamento generale della legge per questo è veramente esagerato. Io sono per correttezza, misura ad occhio e rispetto per le naturalizzazioni e dico due volte NO al diritto di cittadinanza.

 

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