Un grande autunno per la musica italiana che registra grandi ritorni, tra i quali quello, molto atteso, della grande e amata Mina.
Mentre negli Usa viene pubblicato il suo album uscito in Italia durante Sanremo, «Sulla tua bocca lo dirò», Mina si rilancia in versione più squisitamente pop.
Il 30 ottobre uscirà, infatti il nuovo attesissimo album di inediti della Tigre di Cremona, dal titolo “Facile”.
Un assaggio del suo ultimo lavoro la cantante lo ha dato lo scorso 9 ottobre, quando, nelle programmazioni radiofoniche è stato inserito il singolo “Il frutto che vuoi”. Un’interpretazione ironica e graffiante per un testo altrettanto brillante: nella canzone una donna si rivolge alla sua rivale in amore. È un pop rock molto orecchiabile, con chitarre acustiche a profusione e un testo a tema ricorrente nella produzione mazziniana.
Autori del brano sono Maurizio Morante e il 22enne Axel Pani, nipote della cantante che aveva già firmato per la nonna “Per poco che sia” contenuto nel disco di inediti di tre anni fa “Bau”.
Massimiliano Pani, produttore e padre del ragazzo, in occasione della presentazione di Bau aveva spiegato l’origine di questa collaborazione “Axel, come tanti altri ragazzi, scrive, suona, canta. Gli ho chiesto di farmi ascoltare le loro cose, poi Mina mi ha chiesto a sua volta di farle ascoltare a lei, e fra quelle c’era una canzone carina, che è stata messa sullo stesso piano delle altre, di quelle di altri autori più o meno noti, ed ha finito con l’essere scelta; poi Samuele Cerri, che da tempo collabora con Mina sia come autore sia come responsabile della redazione del sito minamazzini.com, ha rielaborato il testo, che era parte in inglese, parte in “finto inglese”, e ne ha scritto uno in italiano”.
Ma non è tutto: la voce di Axel era anche presente in “Portati via”, uno dei brani di “Bula Bula” (album del 2005). Si consolida e continua così la tradizione musicale di Mina che, dopo avere avuto come autore e produttore il figlio Massimiliano, lancia adesso il talento del nipote Axel.
L’album Facile, composto solo da inediti, arriva a tre anni di distanza dal suo predecessore, “Bau” e segna il ritorno di Mina dopo la partecipazione – solo vocale – alla scorsa edizione del Festival di Sanremo e agli spot della Barilla.
Un’altra tappa, insomma, nella lunga e fortunata storia artistica di quella che è un’icona della musica italiana. Una carriera che dalla fine degli anni cinquanta sino a oggi è stata, ed è tutt’ora, in evoluzione.
Durante gli anni ‘60 e ‘70, Mina raggiunse una fama ed una popolarità ineguagliate in ambito nazionale, ancora oggi insuperate. Abbandonò le scene alla fine del 1978, ritirandosi a vita privata senza più apparire in pubblico, pur continuando ad incidere dischi, a condurre programmi radiofonici, a collaborare con alcune riviste e quotidiani e a prestare la sua voce in alcuni spot.
Nel 2001 si è fatta riprendere nel suo studio di registrazione, trasmettendo il filmato in streaming, con relativo record di contatti (oltre 20 milioni), ed è stata insignita dell’onorificenza di Grande Ufficiale al merito della Repubblica dal presidente Carlo Azeglio Ciampi.
Nel 1989 ha acquisito anche la cittadinanza svizzera, si era trasferita a Lugano nel 1966. Nel corso della sua carriera ha inciso più di 1000 brani e ha venduto più di 100 milioni di dischi.
Nel frattempo la Sony BMG, dopo l’uscita in America di “Sulla tua bocca lo dirò” ha emesso per i collezionisti, alcuni cd in formato 33 giri picture disc: si tratta di “Bula Bula”, il penultimo album di inediti di Mina, “Canarino mannaro”, contenente il famoso duetto “Amore” con Riccardo Cocciante e “Mina n°0”, dedicato al songbook del grande Renato Zero.
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