La frase condivisa su Facebook. E sempre sul social network un assessore Pdl attacca Vendola definendolo un “gay con turbe psichiche”
La ‘condivisione’ su Facebook della frase ‘servono i forni’, riferita ad un episodio di cronaca che ha visto protagonisti due marocchini, da parte di un consigliere comunale della lega nord di Albenga, nel savonese, “è un’inaccettabile istigazione all’odio razziale”: così hanno commentato i rappresentanti di Futuro e libertà di Albenga che hanno trovato sul popolare social network il ‘colloquio’ tra un anonimo e il consigliere leghista Mauro Aicardi. A scatenare le frasi choc sugli immigrati condivise dal consigliere del Carroccio sarebbe stata una lite tra maghrebini avvenuta nel comune savonese. ”Si è trattato di una battuta di pessimo gusto, frutto dell’esasperazione più che di una seria riflessione e non rappresenta in alcun modo quello che è il mio pensiero nè quello del mio partito di riferimento, assolutamente estraneo alla questione”: così Aicardi ha tentato di spiegare quanto è successo. Il commento di Facebook ”che ho già provveduto a rimuovere – ha continuato Aicardi – non voleva essere razzista, nè discriminatorio, ma semplicemente un modo un po’ brusco e provocatorio per esprimere il disagio provato da me e da molti cittadini nei riguardi della presenza a piede libero di criminali, pregiudicati e clandestini, di qualsiasi origine e razza. Se qualcuno si è sentito offeso chiedo scusa e ribadisco che non volevo essere offensivo”. Aicardi viene difeso anche dal sindaco leghista di Albenga Rosalia Guarnieri: ”Questo feroce attacco nei confronti del nostro consigliere è eccessivo, strumentale e ingiustificato – ha detto Guarnieri -. Aicardi è una persona briosa, genuina e schietta. Non è razzista nè violento ma un ottimo marito e padre di famiglia, un bravo amministratore, un individuo leale e sincero. In un impeto di irritazione nei riguardi di coloro che delinquono ha usato un’espressione forte. Se ne è subito reso conto e ha immediatamente chiarito il suo pensiero”. Ed è bufera anche sulle dichiarazioni dell’assessore ai trasporti del Comune di Lecce, Giuseppe Ripa (Pdl), che su Facebook ha definito il governatore della Puglia, Nichi Vendola, una ”signorina” e affetto da ”turbe della psiche”. La polemica – riportano alcuni quotidiani locali – è nata sulla bacheca di Fb del sindaco di Lecce, Paolo Perrone, nell’ambito di una discussione sulla gestione della sanità pugliese. Proprio Perrone ha aperto il dibattito scrivendo che ”la sanità pugliese è al tracollo perchè la politica regionale è fatta di interventi col contagocce”. Il dibattito si è subito animato finchè ha fatto irruzione Ripa scrivendo: ”E cosa dire dell’introduzione dei ticket? Sempre il Sig./Sig.ina Vendola prometteva nel 2005 di eliminarli. Bene non solo non li ha eliminati, ma da ultimo sono pure aumentati”. L’offesa personale al governatore non passa in secondo piano e provoca la reazione stizzita di Perrone che replica: ”Mi piace fare politica gareggiando con gli avversari sui temi e sui contenuti, non sulle preferenze sessuali di questo o di quello, che sono un affare privato e dunque, come tali, da rispettare a prescindere”.
Ripa però non si placa, anzi rincara la dose. ”In natura – risponde – esistono solo due tipi di generi umani: l’uomo e la donna. Il resto viene classificato scientificamente come ‘turbe della psiche’, patologia che rientra nelle competenze della scienza sanitaria in generale e della psicanalisi in particolare. Orbene, nessuno vuol dare in testa al paziente provato da tali turbe della psiche. Per carità, il mio credo religioso mi ha insegnato la tolleranza. Tutto il mio rispetto per il diverso!”. Frase che scatena ancor più le polemiche e le reazioni stizzite tanto da indurre Perrone a intervenire nuovamente e a chiedere scusa. ”Devo assolutamente intervenire – scrive il primo cittadino – per stroncare questa polemica. Mi spiace, Giuseppe, ma devo dissociarmi pubblicamente dalle tue affermazioni inopportune e riconducibili al tuo modo di vedere le cose, non certamente al mio governo cittadino e alla mia persona. Mi scuso io a tuo nome per quello che hai detto sul presidente Vendola”. Alle accuse di Ripa non ha finora voluto replicare il governatore, ma ha risposto il vicepresidente della Regione Puglia, Loredana Capone, che ha definito ”inaccettabile”, ”indegno” e ”meschino” il lessico usato dall’assessore salentino.