Parte a Ferrara l’innovativo progetto “Ferrara città d’arte e prevenzione”
la salute cardiovascolare in testa alle priorità della città
Il buon cuore degli italiani è a rischio. Non si parla della rinomata generosità “Made in Italy”, ma dei problemi cardiovascolari che interessano un italiano su due.
Gli italiani, infatti, trascurano la salute del proprio cuore: uno su 5 fuma, il 40% soffre di colesterolo troppo alto, il 52% è iperteso, il 41% presenta una frequenza cardiaca sopra i 75 battiti al minuto e ben il 52% non pratica alcuna attività fisica.
Ma c’è di più. Il 41% è in sovrappeso, il 12% addirittura obeso, e il 20% degli uomini ha una circonferenza addominale sopra i 102 cm, livello considerato come soglia di rischio.
Questi dati emergono da una singolare ricerca compiuta dall’Università di Ferrara, città che ha posto la salute cardiovascolare in testa alle proprie priorità: primo e unico caso in Europa ha sviluppato un percorso integrato che comprende Istituzioni, strutture sanitarie e Fondazioni.
E grazie alla collaborazione tra Università e privati sono nati prodotti di eccellenza mondiale, come il “pane della salute” il solo completamente privo di sale e ricco di omega 3.
A oggi lo studio ha valutato il livello di rischio di 6.321 visitatori del Museo Estense, e ora si estenderà a tutti i dipendenti dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna, ai lavoratori di un’industria metalmeccanica e ai clienti di un supermercato, con l’obiettivo di creare una vera e propria “clinica per i sani”, centro permanente dedicato al benessere cardiaco. Ideatore di questo progetto è il professor Roberto Ferrari, presidente della Società Europea di Cardiologia (ESC) e della “Fondazione Anna Maria Sechi per il cuore”.
“La città di Ferrara può essere un esempio per la prevenzione cardiovascolare perché ci sono delle condizioni ambientali e alimentari molto favorevoli che possono essere ben sfruttate, come la possibilità di camminare per chilometri lungo il percorso delle mura rinascimentali, la grande produzione di frutta e verdura e il consumo di pesce azzurro”.
La prevenzione, secondo il professore, rappresenta la vera chiave per ridurre concretamente il numero di persone che soffrono di malattie cardiache: in Italia ogni giorno si verificano circa 90 nuovi casi fra gli uomini, 1 ogni 16 minuti; fra le donne 30, uno ogni 48 minuti.
“È paradossale che ad un malato che ha avuto un infarto o soffre di angina venga offerta la più sofisticata tecnica, come la coronarografia o l`angioplastica on-line, ma non si sia in grado di attuare una strategia utile per smettere di fumare e ridurre il colesterolo”, commenta Ferrari. “Ogni 2 sigarette in più il rischio aumenta del 10% l’anno. La riduzione del fumo dà risultati prognostici ben superiori alla cardiologia interventiva”.
“Vorrei esportare il modello di Ferrara su scala nazionale e poi europea – ha spiegato Ferrari – perché sono convinto che la prevenzione sia compito dell’intera comunità.
Per questo è nato “Il cuore al centro”, un’iniziativa che punta l’attenzione sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari, prima causa di morte nel nostro Paese e responsabile di 4 decessi su 10”.
Il progetto è promosso dalla “Fondazione Anna Maria Sechi per il Cuore” ed ha già realizzato un’iniziativa innovativa, dedicata alla buona comunicazione, supportata da Boehringer Ingelheim.
Inoltre la Fondazione ha attivato il numero verde del cuore (800.216.662) un servizio gratuito di ascolto e counselling unico in Italia, attivo tutti i giorni feriali dalle 15.00 alle 17.00. Tra gli obiettivi: fornire informazioni su fattori di rischio e prevenzione, offrire orientamento e supporto nella prenotazione della visita, indirizzare il paziente alle strutture di cura e assistenza.