Archiviate le celebrazioni del 25 aprile con non poche polemiche, oggi è il 1° maggio e sicuramente non è stato atteso senza pochi contrasti.
Le discussioni su che primo maggio sarebbe stato quello del Governo Meloni non si sono fatte attendere e non hanno risparmiato grandi uscite da parte di alcuni Ministri. Il tema del lavoro ha interessato non poco il Governo, da subito concentrato in modo particolare sul Reddito di cittadinanza. Visto, quindi, che il lavoro è di interesse centrale per il Governo, si è pensato bene di approvare un decreto sul lavoro proprio il 1° maggio, il giorno dedicato alla festa dei lavoratori. “Il primo maggio faremo un Consiglio dei ministri dove ci sarà un altro sostanzioso e sostanziale aumento delle buste paga e delle pensioni più basse”, ha annunciato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, confermando la necessità di intervenire sul delicato tema del lavoro. Tra gli interventi più attesi: il nuovo taglio del cuneo fiscale, la riforma sul reddito di cittadinanza e le novità sui contratti a termine. Quale modo migliore per far onore alla festa del lavoro se non lavorando? Con il “decretone”, come è stato definito da alcuni, il Governo riunisce i ministri nel giorno della Festa del Lavoro, creando un unicum almeno negli anni più recenti e soprattutto un gesto “simbolico” per evidenziare che nel giorno della festa dedicata al lavoro il miglior modo per festeggiare è proprio pensare a migliorare le condizioni dei lavoratori, mentre i sindacati saranno impegnati a Potenza e con il tradizionale Concertone in piazza San Giovanni a Roma.
“Sarebbe utile che il governo non pensasse al lavoro solo il primo maggio, ma tutti gli altri giorni dell’anno”. È il pensiero del segretario della Cgil, Maurizio Landiniin Rai alla presentazione del concerto del Primo maggio, che non solo non apprezza molte delle decisioni che il Governo intendere prendere con il decreto del primo maggio, ma è irritato dal metodo attuato dallo stesso Governo di non confrontarsi con i sindacati sulle questioni che affronteranno. Quel che è peggio, inoltre è che, contrariamente a quello che si vuol far credere, con questo “decretone” il Governo non si avvicina minimamente alle esigenze dei lavoratori e soprattutto dei più giovani: “Quando dicono che saranno al lavoro con il Consiglio dei ministri e i ragazzi saranno al concertone, spiegheranno allo stesso modo che la precarietà passerà da un anno a tre anni?”, chiede Pierpaolo Bombardieri della Uil.
Il Concertone del primo maggio, evento che porta la firma dei tre principali sindacati, non è mai stato visto di buon occhio dai maggiori esponenti della destra che quest’anno hanno scelto di fare un cdm proprio il 1° maggio come a voler denigrare lo spirito di spensieratezza, di socialità, riflessione e solidarietà che da sempre si è voluto dare a questo giorno con il Concertone. È un chiaro messaggio contro la categoria dei sindacati da parte del Governo, come voler a dire che il lavoro genera lavoro, invece che spendere fatica, tempo e soprattutto soldi dei contribuenti con il Concertone.
Il palco in piazza San Giovanni però ha sempre portato al centro dell’attenzione proprio il lavoro e non è un caso se quest’anno per lo slogan della Festa dei lavoratori 2023 i sindacati hanno scelto “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” rendendo omaggio alla Carta costituzionale, in occasione dei 75 anni dalla sua entrata in vigore. “Il Primo maggio, per noi, è l’inizio di un mese nel quale rimettiamo il lavoro al centro dell’agenda quotidiana” afferma il segretario della Cgil Landini, come a voler dire che il Concertone dura un giorno, ma tutti gli altri giorni si pensa al lavoro e non viceversa!
Redazione La Pagina