Bilancio di stabilità e continuità, Angie supererà anche questa
Sono passati 10 anni da quando, il 22 novembre del 2005, Angela Merkel fu nominata ufficialmente Cancelliera della Repubblica federale tedesca, prima donna a ricoprire questa carica in Germania: la Cdu, il partito di cui è presidente, vinse le elezioni nel settembre dello stesso anno, ma ci volle più di un mese di trattative con la Spd per far nascere il governo di Grosse Koalition Merkel I.
Rieletta nel 2009 e nel 2013, la “donna più potente al mondo”, secondo Forbes, potrebbe ricandidarsi nel 2017, decisione data quasi per certa, e se vincesse e portasse a termine l’eventuale quarto mandato, eguaglierebbe il primato del suo mentore Helmut Kohl, il cancelliere più longevo della storia tedesca, che ha guidato il paese per 16 anni (1982-1998).
Chiamata in patria “Mutti”, mammina, Angie negli ultimi anni ha guidato con pugno di ferro le difficili decisioni dell’Ue sulla crisi greca e dopo Fukushima ha deciso l’uscita della Germania dal nucleare. Ma è sull’apertura dei confini tedeschi per accogliere i profughi che, dopo un iniziale entusiasmo europeo, la leader tedesca è stata lasciata sola, e deve ora fare i conti con una pesante crisi interna, soprattutto dopo gli attentati di Parigi:
Lo storico e politologo alla Freie Universitaet di Berlino, Paul Nolte, spiega: “Il punto forte di un bilancio di Angela Merkel, è che lei è riuscita a governare la Germania per 10 anni in modo continuativo attraverso diverse crisi, senza che il Paese o l’Europa perdessero la rotta, senza provocare mutazioni profonde della società”.
“Una cancelliera ‘anti-aderente’ che si adegua alle situazioni, in modo pragmatico e scientifico, tenendo conto anche della sua laurea in fisica – prosegue – ma anche con determinati principi sociali ed etici. Questi si vedono nella crisi dei rifugiati e sul suo segnale di apertura
Secondo Nolte, Merkel “supererà anche questa crisi politica, perché ha ricevuto molto sostegno finora”.
Askanews