Disoccupazione record a + 12,7%: nel 2013. 3.3 milioni di italiani senza lavoro quasi la metà ha meno di 35 anni
La più alta da 35 anni. Lo ha detto via Twitter il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat, ed il Paese ne prende atto: la disoccupazione è salita sino a toccare il 12,7%.
E se nella media del 2013 il numero degli occupati in Italia si è ridotto di 478 mila unità in confronto al 2012, il dato diventa ancora più allarmante se si guarda al solo quarto trimestre 2013 (ottobre, novembre e dicembre), quando il numero degli occupati è sceso di ben 397 mila unità su base annua. Insomma la crisi si fa sentire, ancora e più di prima, colpendo soprattutto i giovani (quasi il 50% dei disoccupati ha meno di 35 anni) ed il Mezzogiorno, dove la percentuale tocca il 20,5.
I disoccupati sfiorano i 3,3 milioni nel 2013, +13,4% rispetto all’anno precedente, incremento che interessa entrambe le componenti di genere, uomini e donne, e tutte le ripartizioni.
Guardando ai dati trimestrali, prosegue, dunque, il calo tendenziale del numero di occupati (-1,7%, pari a -397.000 unità), soprattutto nel Mezzogiorno (-4,7%, pari a -292.000 unità). La riduzione degli uomini (-2,2%, 294.000 unità in meno) si associa a quella più contenuta delle donne (-1,1%, pari a -103.000 unità). Al persistente calo degli occupati più giovani e dei 35-49enni (rispettivamente -446.000 e -205.000 unità) continua a contrapporsi la crescita degli occupati con almeno 50 anni (+254.000 unità).
La riduzione tendenziale dell’occupazione italiana (-388.000 unità) si accompagna alla contenuta flessione di quella straniera (-10.000 unità). In confronto al quarto trimestre 2012, tuttavia, il tasso di occupazione degli stranieri segnala una riduzione di 2,3 punti percentuali a fronte di un calo di 0,7 punti di quello degli italiani.
Nell’industria in senso stretto prosegue, a ritmo meno sostenuto, la caduta dell’occupazione, con una discesa tendenziale dello 0,7% (-30.000 unità), cui si associa la marcata contrazione di occupati nelle costruzioni (-5,6%, pari a -96.000 unità). Per il quarto trimestre consecutivo l’occupazione si riduce anche nel terziario (-1,6%, pari a -252.000 unità). Non si arresta il calo degli occupati a tempo pieno (-2,6%, pari a -487.000 unità rispetto al quarto trimestre 2012), che in sei casi su dieci riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (-2,5%, pari a -305.000 unità). Gli occupati a tempo parziale continuano ad aumentare (2,2%, pari a +90.000 unità), ma la crescita riguarda esclusivamente il part time involontario.
Per il quarto trimestre consecutivo continua a calare il lavoro a termine (-6,6%, pari a -156.000 unità), cui si accompagna per il quinto trimestre successivo la significativa diminuzione dei collaboratori (-13,3%, pari a -54.000 unità). Il numero dei disoccupati è in ulteriore aumento su base tendenziale (9,0%, pari a +267.000 unità) e riguarda principalmente coloro che hanno perso il lavoro. L’incremento, diffuso su tutto il territorio nazionale, interessa in quasi la metà dei casi le persone con almeno 35 anni. Il 58,1% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più (54,8% nel IV trimestre 2012).
Il tasso di disoccupazione trimestrale è pari al 12,7%, in crescita di 1,1 punti percentuali su base annua; per gli uomini l’indicatore passa dal 10,7% all’attuale 11,9%; per le donne dal 12,8% all’attuale 13,8%. Aumentano i divari territoriali, con l’indicatore nel Nord all’8,9% (+0,9 punti percentuali), nel Centro all’11,2% (+0,3 punti) e nel Mezzogiorno al 20,5% (+2,2 punti).
Nel quarto trimestre 2013, per il terzo trimestre consecutivo, aumenta il numero di inattivi 15-64 anni (+0,3%, pari a 41.000 unità). L’incremento, per gli uomini in tutte le ripartizioni e per le donne solo nel Mezzogiorno, coinvolge chi cerca lavoro non attivamente. (aise)