Il Maestro Salvatore Pulvirenti realizza una collezione di 30 opere d’arte per il Musée d’ethnographie de Genève
Il Festival Sicilia a Ginevra, tenutosi dal 18 al 20 marzo scorso, ha rappresentato la cornice ideale per presentare al pubblico un’esposizione di venti pupi siciliani, alti ben 75 cm, che fanno parte di una più ampia collezione di trenta pupi, a cui se ne aggiungono altri due di un metro e 15 centimetri; una collezione di opere artigianali siciliane destinata niente meno che al MEG, il noto Musée d’ethnographie di Ginevra.
La prestigiosa e imponente collezione è realizzata benevolmente dal Maestro Salvatore Pulvirenti grazie a un finanziamento di Carmelo Vaccaro, grande appassionato di questa antica tradizione folcloristica siciliana. “Lo scopo di questo gesto simbolico è di ringraziare la Città di Ginevra per aver accolto i tanti siciliani e italiani, e aver permesso loro una rapida integrazione, dando un futuro a intere famiglie” afferma Carmelo Vaccaro, da più di quarant’anni residente nella città ginevrina.
Le venti opere selezionate sono state esposte al pubblico durante i tre giorni della kermesse siciliana a Ginevra, e sono state ammirate e apprezzate dai tanti visitatori presenti. In occasione dell’inaugurazione del festival, lo stesso Maestro Pulvirenti ha presentato le sue creazioni a Sami Kanaan, Consigliere Amministrativo della Città di Ginevra incaricato alla Cultura, in presenza del Consigliere di Stato, Thiery Aphoteloz, il Presidente del Consiglio Municipale della Città di Ginevra, Amar Madani, il Consigliere Amministrativo del Comune di Chêne-Bourg, Jean-Luc Boesiger.
Nella giornata conclusiva di domenica 20 marzo, è inoltre avvenuto l’incontro programmatico tra il Maestro Salvatore Pulvirenti, Carmelo Vaccaro e la dottoressa Federica Tamarozzi, conservatrice responsabile del Dipartimento Europe del MEG. Questo appuntamento ha assunto un tono molto conviviale, e ha dato vita a un confronto molto interessante tra la dottoressa Tamarozzi e il Maestro Pulvirenti.
In ottobre di quest’anno, in seguito al completamento dell’intera collezione dei trentadue Pupi siciliani, che avverrà per settembre, è già stato programmato un nuovo incontro a Ginevra durante il quale si completerà il progetto della donazione al MEG, in presenza del Maestro Salvatore Pulvirenti.
Chi è il Maestro Salvatore Pulvirenti?
Nato ad Acireale (CT) il 27 novembre 1957, all’età di 15 anni entra a far parte del mondo del Teatro dei Pupi diventando primo allievo del Maestro Cav. Emanuele Macrì. Il successo del Maestro giunge grazie al cinema, nel 1978, partecipando come costumista al film “Turi e i Paladini” di Angelo D’Alessandro. Nello stesso anno, Pulvirenti partecipa al Torneo dei Pupi Siciliani ad Acicastello, dove gli viene assegnato il 2° premio come “Costruttore di Pupi Siciliani.
I riconoscimenti si moltiplicano poi nel tempo. A Palermo, nel 1979, vince la competizione come Costruttore del “Torneo dei Pupi Siciliani”. Nel 2005, a Castiglione di Sicilia, avviene l’incontro con la professoressa Nellina Ardizzone, Presidente del club per l’Unesco di Acireale, che gli rimette l’Attestato di Benemerenza dell’Unesco; questo incontro lo porta alla Galleria Principe di Napoli, dove partecipa alla mostra temporanea, patrocinata dall’Unesco, “Emanuele Macrì ed i Pupi Siciliani Acesi del Maestro Salvatore Pulvirenti”, in occasione del 60° anniversario dell’agenzia delle Nazioni Unite. Nel maggio 2018 riceve il Premio Sant’Alfio Fonte di Pace dalla Presidente del club per l’Unesco di Acireale Nellina Ardizzone Lutri.
Il Maestro Pulvirenti raggiunge la maturità artistica con la fondazione della sua propria Compagnia “I Paladini”, con la quale lavora in tutta Europa. Nel 2007 la Compagnia partecipa al Gran Tour “Dalle Dolomiti all’Etna”, organizzato in collaborazione con la Provincia Regionale di Catania, mettendo in scena lo spettacolo “La morte di Orlando a Roncisvalle” presso l’Istituto Italiano di Cultura di Budapest. Nello stesso anno, in occasione della “Settimana della Lingua Italiana Nel Mondo”, lo stesso spettacolo è stato portato anche a Ginevra.
Durante la sua carriera, il Maestro Salvatore Pulvirenti è stato chiamato diverse volte a raccontare l’antica arte di costruzione dei pupi e le storie dei paladini di Francia agli alunni delle scuole siciliane, grazie a progetti PON finanziati dalla Comunità Europea.
I pupi siciliani, patrimonio immateriale dell’Unesco
L’Opera dei pupi siciliani è stata iscritta nel 2008 nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’Unesco, primo elemento italiano a far parte di questa prestigiosissima lista.
Un’antica tradizione che vive tutt’oggi, quella dei pupi siciliani, come una delle icone più conosciute dell’Isola. L’Opera è un particolare tipo di teatro con marionette, che si affermò al principio del XIX secolo in Sicilia. Nelle sue rappresentazioni, venivano raccontate saghe cavalleresche, poemi siciliani e storie di santi e di briganti. Le più conosciute rimangono le sfide tra saraceni e i paladini di Carlo Magno, citate nella “Chanson de Roland”: le famose eroiche imprese di Orlando e Rinaldo, e l’amore smisurato di Orlando per Angelica.
I pupi siciliani si distinguono dalle semplici marionette per la loro specifica meccanica di manovra e per il repertorio, derivante in gran parte da romanzi e poemi del ciclo carolingio.
Con questo progetto, l’orgoglio siciliano ginevrino valorizza e fa brillare ancor di più la generosità dell’Isola, riconosciuta in tutto il mondo. Più in generale, questa donazione porta il nome di quanti si associano nel voler ringraziare i ginevrini e consolidare i legami tra i colori delle bandiere italiana e svizzera.
di Laura Facini