Gli Usa stanno pensando a un’azione contro i terroristi in Yemen, per reagire alla strage di Natale, mancata di un soffio. Le forze speciali d’intervento e l’intelligence americana, assieme ai militari yemeniti, stanno cercando di individuare degli obiettivi per mettere in atto un’azione di rappresaglia contro chi ha organizzato l’attentato fallito di Detroit. Lo rende noto la Cnn, sottolineando che si sta facendo ogni sforzo per colpire individui strettamente legati al nigeriano che ha acquisito in Yemen le informazioni e l’esplosivo per la tentata strage sul volo Delta il giorno di Natale.
Quattro giorni dopo l’incidente di Natale a bordo del volo Delta-Northwest il presidente Barack Obama è tornato a parlare agli americani denunciando un “fallimento sistemico” dell’intelligence ‘totalmente inaccettabile”. Obama ha contraddetto in modo plateale il suo ministro della sicurezza interna, Janet Napolitano, che, all’indomani del fallito attentato, aveva detto che “il sistema aveva funzionato”.
“Quando il nostro governo ha informazioni su un estremista, quando questa informazione non è condivisa come sarebbe stato doveroso e non vengono prese azioni di conseguenza – ha dichiarato il presidente parlando per il secondo giorno consecutivo dalla vacanza alle Hawaii – è un fallimento del sistema che considero inaccettabile”. Obama ha attribuito questo fallimento a “un misto di responsabilità umane e errori del sistema”. Le considerazioni del presidente sono il frutto preliminare delle due inchieste da lui ordinate domenica e che dovranno arrivare a una prima conclusione giovedì, il giorno dell’ultimo dell’anno.
“Voglio che tutti si prendano le loro responsabilità”, ha intimato Obama senza far nomi. Ma il presidente ha citato un episodio preciso nella catena di errori che ha permesso al giovane nigeriano Umar Farouk Abdulmuallab di salire a bordo indisturbato nonostante che a metà novembre suo padre, un potente banchiere, avesse allertato funzionari americani che il figlio era un pericoloso estremista. L’informazione, passata il 19 novembre all’ambasciata americana a Abuja e di lì al Centro Nazionale del Controterrorismo, rimase lettera morta perché non condivisa con le autorità responsabili delle liste degli individui a cui è vietato imbarcarsi su voli di linea. La nuova dichiarazione di Obama arriva due giorni dopo l’improvvida frase della Napolitano.
Il presidente, che ha reso omaggio alla professionalità delle agenzie di intelligence, dell’antiterrorismo e delle forze dell’ordine, non ha nominato la responsabile della sicurezza interna ma il tono delle sue parole non ha lasciato adito a dubbi che la Casa Bianca non è per nulla soddisfatta dalla performance del governo. E anche se ancora non ci sono segnali forti in questo senso, non è impossibile che la Napolitano possa seguire la sorte di Michael Brown, il capo della protezione civile sotto George W. Bush, a un tempo simbolo e capro espiatorio dell’inefficienza federale dopo l’uragano Katrina. (ansa.it)
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