I sindacati ed il partito socialista svizzero hanno promosso un’iniziativa, che verrà votata il prossimo 18 maggio, per chiedere che la Confederazione e i Cantoni promuovano la determinazione di salari minimi a livello legislativo. Il salario minimo verrà in seguito adeguato all’evoluzione dei salari e dei prezzi come accade per AVS. Si chiede un salario minimo lordo di 4000 franchi che corrisponde al 61% del salario mediano di tutti i lavoratori. Ne usufruirebbero il 9% di tutti i lavoratori e soprattutto lavoratrici.
Se si tiene conto dell’alto costo della vita in Svizzera e del fatto che il 30 / 35% dello stipendio di una persona viene assorbito dai costi tra assicurazioni e imposte varie si comprende facilmente che alle persone resta in tasca ben poco e questa richiesta sembra più che legittima. Ci si chiede infatti per quale ragione alcune persone pur lavorando debbano vivere quasi sulla soglia della povertà e ricorrere ai servizi sociali per poter far fronte alle spese di base mentre altre invece possano guadagnare bene e vivere al meglio. Secondo il comunicato dell’ufficio di statistica (www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index/themen/03/04.html) nel 2012 il salario mediano nel settore privato era di 6’118 franchi lordi. Secondo uno studio globale dell’economista di Unia Beat Baumann il costo di questa iniziativa per circa 300.000 persone sarebbe di 1,6 miliardi di franchi e cioè lo 0.5% della massa salariale totale senza ripercussioni negative sui salari o sull’impiego e potrebbe essere assorbito in pochi anni.
Alcuni datori di lavoro sono contrari a questa iniziativa. Ad esempio il signor Reitzel, produttore vodese di cetrioli, (vedi swissinfo.ch) teme di dover ridurre i posti di lavoro a causa di un guadagno inferiore…. Come vedete ci si preoccupa del guadagno! Praticamente il profitto dei datori di lavoro si deve realizzare sulle spalle dei lavoratori sottopagati. Alcune ditte come ALDLI e Lidl invece hanno aumentato lo stipendio minimo a 4000 franchi, H&M inizierà dal 1° gennaio 2015, IKEA ha detto di aver già adottato questa cifra per i suoi dipendenti.
Come viene spiegato chiaramente nel sito www.salariminimi.ch dall’approvazione di questa iniziativa deriverebbero più vantaggi:
1) I lavoratori locali e quelli stranieri non potrebbero più essere messi gli uni contro gli altri ricevendo tutti la stessa paga.
2) I datori di lavoro non potrebbero farsi concorrenza sleale.
3) I contribuenti non dovrebbero più assumersi il peso dell’assistenza sociale.
4) I lavoratori vivrebbero in modo dignitoso.
5) Aumenterebbe il loro potere d’acquisto.
6) Di conseguenza migliorerebbe l’economia ed i posti di lavoro.
Come vedete siamo ben lontani dalle affermazioni di quelli che cercano di incutere paura alle persone agitando i fantasmi inesistenti della disoccupazione e della maggiore affluenza di lavoratori dall’estero o accentuando il problema dei frontalieri. Non bisogna esagerare con le paure e tener conto che ci saranno sempre decreti applicativi da parte del governo e controlli contro il dumping salariale e le irregolarità. In sintesi se pensate che questa iniziativa sia giusta votate Sì e permettete così ad alcune persone che pur lavorando sono sulla soglia della povertà di non essere più sfruttate, ma di vivere dignitosamente del loro lavoro nella ricca Svizzera.
Antonia Pichi