Svizzera: tornare alla scorta domestica?
“Le 2,5 milioni di case svizzere dovrebbero nuovamente avere una scorta d’emergenza di 10 chili, come si faceva una volta”, è questa la richiesta del direttore dell’Esercitazione della Rete integrata Svizzera per la sicurezza ERSS, pubblicata dalla “Schweiz am Sonntag”. Cosa fare in una situazione di crisi? Lo scorso novembre la ERSS ha simulato il seguente scenario terribile: un cyber-attacco causa la caduta di tensione per 48 ore in tutta la Svizzera.
L’esercitazione
Con lo scenario «Pandemia e penuria di energia elettrica» l’Esercitazione della Rete integrata Svizzera per la sicurezza 2014 (ERSS 14) ha analizzato la collaborazione dei partner in seno alla RSS. All’esercitazione, che si è svolta dal 3 al 21 novembre, hanno partecipato i 26 Cantoni, alcuni uffici dei sette dipartimenti federali, l’esercito, gli organi cantonali di crisi e l’economia privata. L’esercitazione si è concentrata sull’ambito politico-strategico: dalla gestione delle crisi fino ai processi decisionali a livello politico. L’ERSS 14 fornisce già ora ai partecipanti preziosi riscontri che saranno oggetto di un’analisi approfondita.
L’ERSS 14, svoltasi dal 3 al 21 novembre, era incentrata su una complessa situazione d’emergenza e causata dallo scenario «Pandemia e penuria di energia elettrica». Tale scenario ha messo alla prova sia la collaborazione tra i partner della Rete integrata Svizzera per la sicurezza che i processi per la gestione delle crisi. Vi hanno partecipato i decisori politici, gli organi di condotta e di coordinamento strategici della Confederazione, dei Cantoni e delle città nonché l’esercito. L’esercitazione ha coinvolto anche organismi terzi quali la grande distribuzione e i gestori di reti (strade, ferrovie, telecomunicazioni, energia).
Frisch, ad aprile, vuole presentare la sua richiesta al Consiglio federale.
Le domande al direttore dell’esercitazione Toni Frisch
L’esercitazione prevede un attacco informatico contro la rete elettrica nell’Europa occidentale. Tale attacco provoca anche in Svizzera una penuria di energia elettrica e problemi di approvvigionamento. A ciò si aggiunge una pandemia d’influenza. A causa del terrorismo dello «Stato islamico» e dell’epidemia di ebola, questi scenari vengono presi ancora più seriamente di un tempo?
Da quando ho assunto la direzione del progetto nel maggio dell’anno scorso, si è verificato quasi ovunque un percepibile cambiamento di mentalità. All’inizio ho sentito commenti quali «un’esercitazione senza tensioni, nessun terremoto, nessuna inondazione…». Oggi vi è la convinzione che la gestione della situazione prevista dall’ERSS 14 ci impegnerà tutti in modo notevole. Lo sviluppo tecnologico e il già citato rapido aumento negli ultimi anni della dipendenza dai sistemi TIC e dall’elettricità ci costringono a incentrarci su scenari simili a quello previsto. I cyberattacchi di cui si è avuta notizia e l’epidemia di ebola hanno certamente contribuito ad aumentare la sensibilità. A questo punto, più nessuno mette in discussione lo scenario!
Senza elettricità crolla presto o tardi anche la comunicazione moderna. Quali scenari prevede l’esercitazione a tale riguardo?
Grazie alle analisi TIC degli organi federali e nei Cantoni riceviamo informazioni importanti che ci forniscono una panoramica di tutto il territorio svizzero. Alla vigilia dell’ERSS 14 intendiamo indicare quali mezzi abituali di comunicazione non funzionerebbero o funzionerebbero soltanto parzialmente in caso d’interruzione dell’erogazione di corrente o di penuria. Tuttavia, ci affidiamo per lo più ad analisi sistematiche e approfondite, poiché non possiamo semplicemente staccare la presa e osservare cosa funziona ancora… Nondimeno, da tali informazioni si potranno dedurre quali sono i problemi in materia di comunicazione e quindi di condotta a cui sarebbero confrontati i governi cantonali nonché il Consiglio federale e lo Stato maggiore federale NBCN.
DDPS