Grande batosta per il Movimento di Beppe Grillo che è fuori da tutti i ballottaggi delle grandi città a cominciare da Genova. Il Garante difende il Movimento: “Abbiamo decuplicato i ballottaggi”
Proprio la città del garante del Movimento ha dato un primo risultato amaro con il candidato pentastellato Luca Pirondini che rimane fuori dai ballottaggi con il 18,07% dei voti. A Genova, infatti, la partita rimane aperta tra il centrodestra con Marco Bucci e il centrosinistra con Giovanni Crivello. Secondo i dati definitivi del Viminale, la sfida per il sindaco si giocherà tra il candidato del centrodestra al 38,80% e Giovanni Crivello al 33,39% (Pd, Sinistra a sinistra, liste civiche).
Ma queste ultime Comunali dell’11 giugno scorso hanno segnato una generale sconfitta per i 5 stelle tanto che la situazione di Genova si presenta analoga nei principali capoluoghi di Regione: L’Aquila, Catanzaro e Palermo dove Leoluca Orlando è l’unico che ottiene un’immediata riconferma al primo turno.
Il voto in 1.005 Comuni, con oltre nove milioni di italiani, ripropone così la classica sfida politica con candidati di centrosinistra e quelli di centrodestra in sfida al ballottaggio tra due settimane. Il Pd in coalizione con la sinistra si aggiudica il ballottaggio quasi ovunque e il centrodestra viene premiato quando unito, tanto da poter parlare di una rinascita dell’alleanza Fi-Lega a livello locale. In questo modo le elezioni sono apparse un test che afferma la forza dell’alleanza: “Noi abbiamo fatto – sostiene Maurizio Gasparri – l’alleanza classica ed a Genova abbiamo una condizione buona dove il sindaco uscente di centrosinistra nemmeno si è ricandidato autocertificando un fallimento. Il centrodestra ci può essere, vedremo lo scenario nazionale”.
E mentre i media bollano i risultati di queste comunali come la disfatta dei pentastellati, Grillo parla invece di “lenta crescita”. “Il MoVimento 5 Stelle, con coerenza, si è presentato in tutte le città da solo e candidando le nostre persone, senza calcoli elettorali. In molte città, come a Palermo, siamo la prima lista, abbiamo confermato Roberto Castiglion sindaco di Sarego, facciamo gli auguri al neosindaco di Parzanica e ce la giochiamo al ballottaggio in una decina di comuni, tra cui Carrara. Rispetto al 2012 abbiamo decuplicato i ballottaggi (fu solo uno all’epoca) e siamo cresciuti in tutte le città in cui ci siamo presentati”. In questo modo il leader M5s commenta sul suo blog l’esito delle elezioni amministrative e sottolinea soprattutto che i risultati ottenuti sono “sono indice di una crescita lenta, ma inesorabile. Tutte le prime pagine dei giornali sono però dedicati al fallimento del MoVimento 5 Stelle.
Tutti gongolano esponendo raffinate analisi sulla morte dei 5 Stelle, sul ritorno del bipolarismo, sulla debacle del MoVimento, sulla fine dei grillini”. Ma Grillo non è il solo a pensare che il fallimento di queste votazioni non sia del M5s, Salvini, leader della Lega, punta il dito invece su Renzi: “Lo sconfitto di queste elezioni non è Grillo ma Renzi”. “Non capisco il Pd che esulta per la presunta disfatta dei 5 Stelle: dal mio punto di vista sono andati meglio i 5 Stelle che il Pd”. “Lo dicono i numeri – continua Salvini -. Guardando i dati nella stessa città di Genova il loro candidato ha sfiorato il 20%. In città come Genova un tempo la partita era interna alla sinistra”. Questi risultati secondo Salvini si devono tradurre in una conseguenza obbligata: “Significa che il governo Gentiloni non rappresenta più nessuno. Speriamo che Renzi tragga le conseguenze di questa ennesima sfiducia al governo”. Queste votazioni però hanno segnato anche il dato dell’affluenza in calo. Sono andati alle urne 9,2 milioni di italiani in 1005 comuni: 60,07% in forte discesa rispetto al 66,85% rilevato nelle precedenti consultazioni. Il dato comprende i Comuni delle Regioni a statuto ordinario e della Sardegna. Sono esclusi i comuni di Sicilia e Friuli Venezia Giulia dove le rilevazioni sono effettuate e rese note dalle regioni.
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