Il leggendario album d’esordio ritorna a ritmo rap. Intano ricompare Mauro Repetto…
Ve li ricordate due giovanissimi Max e Mauro, il duo che componeva il nucleo originario degli 883 autori del tormentone musicale dell’estate del 1992 con il singolo “Hanno ucciso l’uomo ragno” estratto dall’omonimo album? Il disco che arriva a 650.000 copie vendute, senza alcun supporto pubblicitario e senza la realizzazione di nessun videoclip, che conquista quasi subito la prima posizione tra gli album più venduti in Italia e, pur contenendo solo 9 brani (quasi tutti ripubblicati come singoli), porta gli 883 al primo Telegatto come rivelazione dell’anno e come miglior album, e il World Music Awards come miglior artista italiano. L’indimenticabile album dell’esordio, quando ancora Max Pezzali e Mauro Repetto erano un duo, prima che Mauro decidesse di partire per Miami lasciando Max solo a proseguire l’avventura. Questo leggendario album, a 20 esatti dalla sua nascita, ritorna sotto nuove vesti per farci ballare. Le nuove vesti di “Hanno ucciso l’uomo ragno” hanno ritmi diversi rifacendosi al rap e si avvale di tante e varie collaborazioni. Il “nuovo” album si intitola “Hanno ucciso l’uomo ragno 2012” per dare un segno distintivo e di attualità al lavoro, ma che riporta immediatamente alla mente i brani che nel ’92 hanno spopolato principalmente tra i giovani italiani per i testi ricchi di slang e frasi tipiche dei ragazzi, che raccontano situazioni ordinarie e quotidiane in cui è facile identificarsi. Uscito il 12 giugno scorso nell’album non è difficile scoprire la nuova veste dei brani rivisitati e riarrangiati per l’occasione con la collaborazione dei rapper Dargen D’Amico, Ensi, Emis Killa, Two Fingerz, Club Dogo. A dimostrazione che i problemi degli adolescenti di allora, abilmente descritti dagli 883, sono gli stessi di quelli di oggi, nonostante la tecnologia e la comunicazione sempre più veloce che solo apparentemente riduce le distanze. Il disco è stato anticipato dall’unico brano inedito “Sempre noi”, cantato da Pezzali con J-Ax: un brano che descrive un po’ lo spirito di oggi dei ragazzi di ieri. Il video di “Sempre noi” è stato girato a Milano per la regia di Gaetano Morbioli (Run Multimedia). Il filmato inizia con le immagini di un locale vuoto, mentre in sottofondo partono le note di “Hanno Ucciso l’Uomo Ragno“. L’inquadratura passa all’esterno del pub, dove spuntano Pezzali e J-Ax a cavallo di due rombanti moto Harley-Davidson.
Intanto nel locale gremito, un misterioso personaggio sale sul palco ed inizia a cantare davanti al pubblico. Si tratta dell’altro ex degli 883, Mauro Repetto, di cui anche questa volta non sentiamo la voce dato che si esibisce in un convinto playback. Tra il pubblico che anima il locale, intravediamo Claudio Cecchetto e Pierpaolo Peroni (produttori di Pezzali), Space one, Franco Godi (produttore di J-Ax), il grafico Sergio Pappalettera, e altri amici storici di entrambi gli artisti. La prima reazione suscitata vedendo il video è di sorpresa per la comparsa di Mauro, che lascia pensare ad un possibile ritorno: «Ho ricontattato Mauro quasi per caso, due anni fa, e abbiamo lavorato assieme per un video dedicato a quest’album. Le voci sulla reunion sono nate perché io e lui siamo stati visti spesso assieme ultimamente. Ci siamo riscoperti amici ad un livello incredibile visto che non ci vedevamo da più di dieci anni e stiamo pensando a qualche progetto da realizzare assieme. Non so ancora in che forma e in che modo, ma qualcosa succederà».
L’idea di realizzare l’album nasce per caso, è lo stesso Max ce lo racconta: «Lo scorso anno, in una manifestazione di Mtv, mi ritrovai a cantare uno dei miei brani e alcuni artisti rap vennero a fare il coro nel finale. Conoscevano a memoria diverse mie canzoni e mi citavano le loro preferite, dicendomi anche che con quelle ci sono cresciuti. Per me è stata decisamente una sorpresa. L’idea di riprendere in mano l’album mi è venuta parlando con i Club Dogo e ho realizzato che quel disco aveva avuto un ruolo ben preciso per un’intera generazione. Sentendo noi che cantavamo le nostre storie, ingenue ma genuine, forse a qualcuno è venuta voglia di provare a fare altrettanto. Ho trovato un filo comune che collega quel modo di raccontare che avevamo noi due, ragazzi di provincia, al rap di oggi. Il loro è un modo di scrivere crudo ma vero e che racconta la realtà dei ragazzi di oggi. Allora noi eravamo debuttanti assoluti che si giocavano tutto con un album». Così invece si pronuncia del produttore e talent scout Claudio Cecchetto sul comunicato ufficiale: «Che emozione dopo 20 anni risentire per intero il primo album di Max Pezzali. Un’emozione resa più straordinaria dalla partecipazione dei rapper più famosi d’Italia che hanno voluto aggiungersi ai successi contenuti in questo storico album degli 883. Con loro tutto è ritornato di estrema attualità».