Domani si apre il più importante motor-show a livello mondiale: la 89a edizione del Salone internazionale dell’auto di Ginevra. Secondo gli esperti di Autovista, l’ufficio studi sul mondo dell’automobile ed editore anche del manuale Eurotax con i valori dell’usato, l’esposizione nella città sul Lemano viene percepita dal pubblico come più importante del Salone di Francoforte, che pur si svolge in un paese come la Germania che ospita le principali marche automobilistiche europee, e addirittura del Consumer Electronic Show di Las Vegas, vetrina mondiale della elettronica di ultimissima generazione.
Non c’è modo migliore per riassumere presente, futuro e probabilmente la evoluzione della rassegna automobilistica ginevrina. Cominciamo dal presente e, inevitabilmente: cominciamo a far di conto. La edizione 2019 occupa una superficie espositiva lorda di oltre 100’000 metri quadri, per il 70% riservati all’industria dell’auto e ai 180 espositori presenti. Questo innanzitutto significa che a Ginevra il visitatore trova esattamente ciò che sta cercando, senza inutili eventi di contorno. Fatti e non parole anche sul versante del pubblico e dei media: sono attesi quasi 700’000 visitatori, mentre oltre 10’000 sono i professionisti dell’informazione accreditati. Tradotto in cifre, vuol dire che nel corso degli undici giorni di apertura della rassegna ogni espositore può prevedere un contatto diretto con quasi 3’900 visitatori e ricevere visibilità mediatica da ben 55 professionisti internazionali. Si tratta di numeri che solo il web può contrastare. Anzi: visto che ci siamo, parliamone subito. Nella scorsa edizione, il Salone di Ginevra ha avuto ben 14’656 visualizzazioni sul web, ed oltre 13’000 su Facebook. Non è un caso. La presenza del grande fratello digitale è sempre più avvertibile. Ma continuiamo a ragionare in modo analogico. Come da tradizione, anche nel 2019 il salone ginevrino esordisce con la premiazione dell’Auto dell’anno – Car of the year selezionata da una giuria di 58 giornalisti provenienti da 22 paesi europei. Questo riconoscimento è attribuito alla produzione che dimostra il miglior compromesso tra contenuto tecnologico, design innovativo e un interessante rapporto qualità-prezzo per il consumatore del nostro continente. Volete il nome di qualche vincitrice delle passate edizioni? Opel Kadett, Fiat Uno, Volkswagen Golf, Toyota Yaris. Alzi la mano chi non ne ha mai guidata una, o rimpianto di non averla acquistata. E le altre? Le altre auto al salone vengono esposte o presentate in anteprima. Anche in questo caso il piatto è ricco. Per l’edizione 2019 attendetevi la carica di ben 101 novità, fra anteprime mondiali ed europee.
Alcune case celebrano importanti anniversari e quindi meritano particolare attenzione. I collezionisti d’auto d’epoca possono visitare lo stand della Abarth, marchio automobilistico appena settantenne, fondato dall’ austriaco Carlo Abarth, elaboratore di numerosi modelli FIAT fra cui l’indimenticabile 500. Proseguiamo poi con la Bentley, marca inglese di nobili origini, che celebra il suo centenario e presenta una apposita special edition oltre alla sua notissima Bentayga: un fuoristrada da 306 km/h, il più veloce al mondo. Un doveroso omaggio è dovuto alla Citroen, anch’essa in attività dal 1919, che a Ginevra riprende il nome del suo fortunato modello AMI per un innovativo prototipo biposto, completamente digitalizzato, elettrico, destinato agli spostamenti urbani ed anticipatore della mobilità prossima futura. E qui siamo al punto.
Sinora abbiamo descritto il presente. O meglio: l’attuale naturale evoluzione del mercato come si è sviluppata dalle esperienze e le tecnologie sinora disponibili. E adesso? Inutile nasconderlo: anche per il Salone dell’auto di Ginevra il futuro passa dalla digitalizzazione. Non è per caso che le case automobilistiche appena citate possono vantare il loro centenario. Infatti agli inizi del Novecento queste aziende, come molte altre attività economiche, approfittarono dello sviluppo di una tecnologia che allora iniziava a trovare le prime applicazioni industriali, ma avrebbe velocemente rivoluzionato il mercato: la elettricità. Lo sviluppo digitale seguirà la stessa evoluzione. In tutti i settori: auto compresa. I vertici del salone lemanico, in particolare il presidente Maurice Turrettini, il direttore generale André Hefti e il presidente di auto-schweiz François Launaz, hanno anticipato il futuro e già avviato un gemellaggio tra il motor-show di Ginevra e l’Auto Show di Los Angeles, quest’ultimo in stretta relazione con gli informatici americani della Silicon Valley, cioè: il meglio disponibile sul mercato. Non è tutto. Squadra che vince non si cambia: si migliora.
Dall’attuale edizione, l’ufficio stampa del salone è stato rinforzato con l’arrivo di Marianne Gyger, mentre per il 2020 la esposizione lemanica sarà guidata dal direttore generale Olivier Rihs, che assicura una solida esperienza in campo digitale, e quindi subito associato all’attuale team direttivo. Ormai il futuro è tracciato: nei prossimi anni al Salone di Ginevra sarà possibile trovare la normale produzione anche di case automobilistiche esordienti, le auto classiche, le fuori-serie, ma anche veicoli elettrici, ibridi, a basso impatto ambientale, le nuove soluzioni di condivisione del trasporto che il salone propone con l’Ufficio federale della energia (UFE) di Berna. Questo il mercato, il presente, il futuro e probabilmente la evoluzione della rassegna lemanica per gli anni a venire. Per maggiori informazioni, troverete di più, di meglio e di tutto sul sito www.gims.swiss.
Sempre che non leggiate questo articolo a Ginevra, perché già state visitando il Salone edizione 2019
Andrea-Luigi De Grandi e Nicoletta Tomei