Arriva oggi il decreto per combattere il caro bollette: da dove arrivano le risorse del Decreto Aiuti quater?
Come era previsto dall’agenda a ritmi serrati di Giorgia Meloni, il Consiglio dei Ministri di giovedì 10 novembre è dedicato all’approvazione del nuovo decreto contro il caro bollette. Il decreto legge chiamato “Aiuti quater” si pone sulla scia del precedente lavoro di Mario Draghi ed è stato anticipato sui social dalla Premier Meloni in questi termini: “In due settimane abbiamo liberato 30 miliardi per calmierare e coprire il costo delle bollette. Abbiamo messo in sicurezza il nostro tessuto produttivo e già domani (riferito alla giornata del 10 novembre, ndr) il decreto che stanzia i primi 9 miliardi sarà portato in Consiglio dei Ministri”.
Dunque, nel decreto in discussione oggi al CdM sarano presi in considerazione gli oltre 9 miliardi lasciati in dotazione dai provvedimenti di Draghi da destinare alla proroga delle misure contro il caro energia. Sarà discussa la proroga al 31 dicembre del taglio delle accise sui carburanti e l’estensione massima del tetto sui benefit delle aziende (fringe benefit) che potrebbero essere destinati al pagamento delle bollette.
L’esecutivo punta ad arrivare in totale a 21 miliardi di euro racimolando le risorse attraverso la rimodulazione del reddito di cittadinanza e la revisione selettiva del superbonus edilizio per destinare la cifra alla mitigazione degli effetti del caro energia su imprese e famiglie. Soprattutto per quest’ultima misura il ministro dell’economia Giorgetti è categorico: “mai visto un provvedimento che costa così tanto in favore di pochi”. E annuncia: “Sarà rivisto in modo selettivo. Questo governo non ritiene equo destinare una massa di risorse così ingente a una limitatissima fetta di cittadini, per reddito e per prima e seconda casa, queste risorse potevano essere destinate in un altro modo”.
Vi è in programma anche la possibilità di attingere dai fondi Sie (Fondi strutturali e di investimento europei) per la riduzione dei costi energetici. Questo però comporterebbe una modifica dei regolamenti europei in modo che le risorse rimborsate dall’Unione europea “potranno essere riassegnate ad un apposito Fondo, destinato a finanziare ulteriori misure di contrasto degli aumenti dei prezzi dell’energia”, spiega ancora Giorgetti. Ci sarebbe inoltre la possibilità di “predisporre uno strumento che renda possibile la rateizzazione degli oneri per l’energia elettrica” conclude il ministro dell’economia.
Redazione La Pagina