La spesa delle famiglie italiane lo scorso anno si è attestata, complessivamente, a 922,6 miliardi di euro, segnando in quattro anni una crescita di poco più del 10%.
Ma nel 2008 la crisi ha attaccato pesantemente i consumi e anche se per valore risulta un aumento della spesa del 2,3% (comunque in frenata rispetto all’aumento del 3,4% registrato nel 2007 sul 2006), perché nel dato è inclusa anche la dinamica dei prezzi, per quantità c’è una marcia indietro: -0,9%, quando invece nel 2007 c’era stata una crescita, sempre nel volume degli acquisti, dell’1,2%. Un quadro dettagliato della spesa delle famiglie nel 2008, voce per voce, è contenuto nella “Relazione generale sulla situazione economica del Paese 2008” del ministero dell’Economia.
Un anno difficile, il 2008, a causa della crisi economica internazionale: così gli italiani hanno letteralmente tirato la cinghia. Se si guarda alle quantità di spesa, voce per voce, compare il segno meno in quasi tutti i settori: si va dal -15,1% di acquisto dei mezzi di trasporto (dato che ha spinto quest’anno il governo a sostenere il settore con gli incentivi alla rottamazione) al -5,7% di spese per articoli ricreativi o culturali.
Giù dal carrello della spesa degli italiani, sempre nel 2008, anche alimentari (-2,5%), vino e grappa (-3,8%), vestiti e scarpe (-1,9%), giornali e libri (-2,7%). Anche la casa che, tra affitto, luce, gas, divani ed elettrodomestici o lavori di manutenzione, assorbe con i suoi 268,4 miliardi di euro quasi un terzo del portafoglio annuo delle famiglie italiane, nel 2008 è stata un po’ “trascurata”. Se sull’affitto e le tariffe c’è poco da risparmiare, gli italiani hanno dovuto fare i conti soprattutto su oggetti non strettamente indispensabili. Rinviato dunque l’acquisto di elettrodomestici o di servizi di piatti e bicchieri. Nelle case degli italiani anche meno vasi di fiori e meno cani o gatti di compagnia. Per il comparto “fiori, piante, animali e altri articoli ricreativi” le famiglie nel 2008 hanno speso 53 milioni in meno rispetto al 2007.
“Nell’ultima parte del 2008 – si legge nel Rapporto del Tesoro – il rapido deterioramento della congiuntura è stato guidato, oltre che dagli investimenti residenziali e dal processo di riduzione dei magazzini, anche dalla contrazione dei consumi delle famiglie, colpite dal simultaneo shock subìto dallo stock di ricchezza e dai redditi da lavoro, dal significativo restringimento delle condizioni di accesso al credito e dalla crescente incertezza sull’evoluzione della crisi globale”.
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