“Berlusconi faccia cadere questo governo infame”
“A Berlusconi do un suggerimento, la Lega ti chiede di far cadere questo governo infame o non riuscirà a tenere in piedi il governo della Lombardia, dove ne stanno arrestando uno al giorno”: questo il monito di Umberto Bossi dal palco di Milano, dove la Lega è scesa in piazza contro il governo. A Berlusconi – ha aggiunto Bossi – dico che non è possibile pretendere di parlare con noi e contemporaneamente sostenere il governo Monti”. Infine, ha aggiunto: “Caro Berlusconi non tenere il piede in due scarpe, non ci piace chi lo fa”. Ma poi ha bloccato i fischi della piazza rivolti all’ex premier: “Calma, non vorrete che Berlusconi e il Pd si mettano d’accordo per fare una legge elettorale che ci faccia fuori?”.Il leader della Lega ha aggiunto: “Monti fuori dai coglioni. Ci vuole una tobin tax per mettere sulla retta via le banche ma uno che viene da una grande banca che ha fatto fallire il mondo le banche non le tocca, tocca la povera gente”. “La Lega non è mai stata divisa, eravate voi che lo speravate, ma sapevo che non sarebbe successo niente”, ha affermato Bossi. “È stato facile riunire”, ha aggiunto guardando ai tanti militanti arrivati in piazza. Alle prossime amministrative la Lega Nord può “andare da sola, abbiamo la forza per vincere da soli”, ha aggiunto. Poi, a chi chiedeva cosa pensa degli scandali in Regione: “Penso male. Se si va avanti altre volte andiamo alle elezioni”. Poi, il senatur ha ribadito che è pace fatta con Maroni: “Non avrei mai preso una decisione contro Maroni – ha dichiarato, facendo esplodere l’applauso della folla -. Tutti abbiamo fatto un passo indietro. Chi monta il caso sono i giornali di regime. Questa scelta di Maroni, di Reguzzoni e mia, di fare passi indietro è servita a mettere da parte ogni discussione”.
Molti i manifesti e i cartelli portati dai militanti: alcuni riportavano l’immagine del presidente del Consiglio Mario Monti accostata a quella del ‘ragionier Ugo Fantozzi’, impersonato al cinema da Paolo Villaggio, con scritto, sotto le due foto affiancate, “Stesse capacità”. Negli altri cartelli un ricorrersi di slogan come ‘Basta tasse, basta Roma’, ‘150 anni di sfruttamento, la Padania ora vuole l’indipendenza’, ‘Il governo è avvisato, il padano si è incazzato’. E uno, uno molto gettonat, con la scritta ‘Macelleria Monti’ e la caricatura del presidente del Consiglio che su un banco da macellaio fa a pezzi un pensionato. “Padania libera. E Roma? Fanculo…”, ha infine concluso il suo intervento il Senatur. Poi la folla in Piazza Duomo ha urlato “Maroni, Maroni”, chiedendo che l’ex ministro prendesse la parola, ma Bossi, prendendo tempo non gli ha consentito di parlare. A quel punto dalla folla si è alzata una selva di fischi all’indirizzo del senatur. Con Bossi “è tutto a posto”, aveva comunque assicurato anche Maroni all’inizio del corteo. “Siamo un partito vero – ha aggiunto l’ex ministro – un partito vitale e non di cartapesta”. Ma malgrado l’auspicio del senatur, l’abbraccio tra l’ex ministro e Reguzzoni, non c’è stato. Anzi, i due non si sono neanche stretti la mano. L’ex capogruppo alla fine del comizio si è avvicinato a Maroni, senza però riuscire a scambiare un saluto. Che all’interno del partito ci siano discussioni, lo ammette anche Calderoli, che comunque assicura che “l’unitarietà del movimento è assoluta intorno al segretario federale Umberto Bossi”. A chi gli chiedeva dell’imminente sostituzione del capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni con Giampaolo Dozzo, Calderoli si è limitato a rispondere che questo cambio era “stato programmato, era stato programmato che il mandato di Reguzzoni finisse a dicembre 2011 e quindi che a gennaio si procedesse con la sostituzione che aveva già previsto Bossi”. “Era il momento di farsi da parte e per il bene della Lega mi sono fatto da parte”, è stato il commento di Reguzzoni, che poi ha puntualizzato: “Il mio non è stato un passo indietro ma è la dimostrazione che non siamo attaccati alle poltrone”. E a proposito della sua presenza che fino all’ultimo sembrava incerta “quello che conta – ha sottolineato Reguzzoni – è che in piazza ci siano migliaia e migliaia di persone a contestare questo governo e a sostenere Bossi”. Il comizio si è concluso con un abbraccio tra il capogruppo uscente alla Camera e Gianpaolo Dozzo, che lo sostituirà a breve.