Stefano Benni, giornalista, scrittore e poeta, autore di vari romanzi e antologie di racconti di successo, tra i quali Bar Sport, Elianto, Terra!, La compagnia dei celestini, Baol, Comici spaventati guerrieri, Saltatempo, Margherita Dolcevita e Il bar sotto il mare, sarà ospite dell’ASRI, lunedì 6 febbraio, nei locali dell’Università di Zurigo, dove terrà una conferenza dal tema “Sull’immaginazione”
Secondo Lei, l’immaginazione esiste ancora nella società odierna dominata dalla tv, dal tutto e subito e dalle nuove tecnologie che rendono tutto possibile e noto in tempo reale?
Credo proprio di sì, secondo me tutto nasce ancora dall’immaginazione, anche la nuova tecnologia.
Durante la Sua carriera, oltre che di romanzi si è spesso occupato anche di teatro, giornalismo, musica e altro. Fa parte della Sua natura eclettica o si tratta di un arricchimento delle forme di comunicazione per arrivare ad un pubblico più vasto?
Semplicemente sono tutte cose che mi piace fare.
I Suoi libri sono stati tradotti e venduti in tutto il mondo. In cosa i mercati editoriali esteri differiscono da quello italiano?
All’estero sono molto meno conosciuto che in Italia, quindi in ogni paese arrivo come una novità. Per quanto riguarda i mercati editoriali, un po’ si assomigliano tutti, meno quello americano, che è l’unico in cui girano molti soldi.
Ha notato differenze anche nel tipo di lettori che la rappresentano nelle varie parti del mondo?
Non lo so, non conosco bene i miei lettori giapponesi o arabi, ma credo che siano lettori curiosi, come tutti i miei lettori, del resto…
Dalla comicità di Bar sport, il Suo primo grande successo, a “La traccia dell’angelo” forse il tuo libro più forte, ha sperimentato un’ampia varietà di toni narrativi: frutto di un percorso di crescita o solo un diverso approccio per la peculiarità dei temi affrontati?
Si invecchia…
Bar Sport è diventato anche un film. Che effetto fa vedere i personaggi che Lei stesso hai creato rappresentati da “persone in movimento”? Sembra di perderne un po’ la paternità o ha un effetto diverso?
Il film era brutto, quindi l’effetto è stato triste.
Uno dei Suoi libri, Baldanders, è stato suonato e cantato… la perfetta sintesi tra diverse forme d’arte. Come è nata l’idea di questo progetto? E qual è il valore aggiunto rispetto al libro tout-court?
Tutti i miei readings sono accompagnati da musica, mi piace prendere ispirazione da amici musicisti.
È stato anche autore di Beppe Grillo… crede sia possibile fare ancora satira politica costruttiva oggi?
Come ai tempi in cui lavoravo con Beppe, esiste la buona satira e la pessima e noiosa satira…
Isabella La Rocca