11 nomination agli oscar per Scorsese con il suo racconto favoloso Hugo Cabret. Tra i possibili vincitori anche la coppia di italiani Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo
Parigi, anni ’30. Hugo è un orfano che vive come meglio può nella stazione ferroviaria del capoluogo francese dove incontra un’eccentrica ragazza e il riservato gestore del negozio di giocattoli ed un automa rotto che era riuscito a salvarsi dall’incendio che anni prima ha ucciso il padre di Hugo. Attraverso questi incontri, il piccolo orfano si trova coinvolto in una magica e misteriosa avventura in cui rischia di mettere in pericolo i suoi segreti. Questa, in breve, la trama del film in 3D di Martin Scorsese, “Hugo Cabret”, uscito nelle sale americane il 23 novembre scorso, e tratto dal romanzo “La straordinaria invenzione di Hugo Cabret” di Brian Selznick e previsto nelle sale italiane il 3 febbraio 2012.
Protagonisti della pellicola sono Asa Butterfield, Chloë Moretz, Ben Kingsley, Jude Law e Sacha Baron Cohen.
Con Hugo Cabret il Scorsese viene premiato il 15 gennaio 2012 al Golden Globe come miglior regista ed è in corsa per i Premi Oscar 2012 con ben 11 nomination tra cui miglior film e miglior regia ma soprattutto quella alla coppia di artigiani del cinema Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, vero vanto del cinema italiano nel mondo.
Allo scenografo Ferretti, infatti, si deve l’intera costruzione del mondo di Hugo che comprende la stazione ferroviaria di Parigi a grandezza naturale, con tanto di negozi, l’intero edificio in cui vive Melies, il suo studio di vetro, una struttura bombardata a fianco, il negozio di vini all’angolo con tutta la mercanzia, ed un enorme cimitero con le tombe di pietra e grandi monumenti. La ricostruzione della stazione è stata effettuata negli Shepperton Studios, in Inghilterra, dove è stato girato la maggior parte del film.
Gli straordinari set di Ferretti sono stati arricchiti di particolari dell’epoca con l’aiuto della moglie, la decoratrice Francesca Lo Schiavo, che confessa di aver avuto ”l’ingrato” compito di fare shopping nei mercatini di Parigi per scovare particolari ed oggetti vintage che rendessero vivo il senso di quell’epoca lontana.
Per Dante Ferretti si tratta della decima nomination all’Oscar: lo scenografo maceratese potrebbe portarsi a casa la sua terza statuetta, dopo quelle vinte nel 2005 per “The Aviator” di Martin Scorsese e quello del 2008 per il film di Tim Burton “Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street”.
Scenografie, fotografie, decorazioni, luoghi e immagini, tutto impiegato e studiato a regola d’arte per dar vita alla volontà del regista e raccontare attraverso una storia per bambini il potere dell’immaginazione e la forza della visione.
Infatti “Hugo Cabret” attinge tutto ciò che può essere utile a tal proposito dal mondo dell’immaginazione: dalla storia del cinema alla magia, dagli ingranaggi degli orologi che regolano il tempo tiranno agli automi-golem pieni di segreti, dalla ricerca del padre, ovvero delle proprie origini, all’odio che c’è verso la creatività, il tutto per regalare 125 minuti pieni di stupore in cui anche la stessa tecnologia 3D sembra trovare finalmente il suo senso.