Per il periodo 2014-2017 i cambiamenti più rilevanti si avranno nei pagamenti diretti
Sono previsti 13,7 miliardi in quattro anni per il sussidio all’agricoltura. Il consiglio federale non taglia i fondi all’agricoltura, anche perché la situazione finanziaria non è delle migliori. La scorsa settima il Consigliere federale e ministro dell’agricoltura Johann Schneider-Ammann ha presentato la politica agricola per il periodo 2014-2017, trasmettendo nello stesso giorno l’adeguato messaggio al Parlamento. I pagamenti della nuova politica agricola devono però esseri mirati e sono legati a doveri da parte dei contadini. L’agricoltura deve diventare più verde, innovativa e deve rafforzare la competitività del settore. Schneider-Ammann ha spiegato di volere “un’agricoltura più produttiva, che unisce ecologia ed economia e diventi più efficiente, anche perché i mercati si aprono sempre di più”. Secondo le stime la produzione dovrebbe crescere del 3,5 per cento e il reddito del settore di 27,5 milioni l’anno. I maggiori cambiamenti si avranno nel sistema dei pagamenti diretti (2,8 miliardi l’anno). Essi saranno più mirati e maggiormente legati alle prestazioni d’interesse pubblico, come la coltivazione di campi impervi, più animali sugli alpeggi e la produzione ecologica. Oltre la metà dei sussidi andrà ai servizi dei contadini per la protezione del paesaggio, il benessere degli animali e la biodiversità. Il pagamento diretto dovrà servire dunque per pagare quelle prestazioni non garantite dal mercato. Per ricevere le sovvenzioni i contadini dovranno dimostrare di avere compiuto prestazioni ecologiche e possedere una formazione agricola specifica.
La maggior parte dei pagamenti diretti (circa 1 miliardo) è destinata a garantire una produzione e un approvvigionamento di derrate alimentari sicuri. Queste sovvenzioni sostituiscono quelle destinate all’allevamento del bestiame e servono ad assicurare anche i redditi dei contadini. Una cospicua parte dei sussidi è destinata alla vendita e alla produzione. Il Consiglio federale ha dovuto aumentare gli aiuti destinati a questo capitolo su pressione del mondo agricolo. Circa 30 milioni in più sono destinati ai supplementi per il latte, a scapito delle misure sociali. In generale il nuovo orientamento è soddisfacente, ma non esente da critiche. La nuova politica agricola non soddisfa interamente l’Unione svizzera contadini. “Il progetto mette più verde nei pagamenti diretti, anziché sostenere di più la produzione, sia quella animale, sia quella delle grandi colture”, ha sottolineato il direttore Jacques Bourgeois. Il progetto ha lasciato malumori anche negli ambienti ecologisti, che avrebbero voluto un maggiore attenzione allo sviluppo sostenibile, più investimenti nella produzione biologica. Ora il dibattito sulla politica agricola 2014-2017 si sposta in Parlamento.
Gaetano Scopelliti