Organizzazioni musulmane svizzere stanno lavorano al progetto di un “Parlamento islamico”
Nel suo rapporto l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) scrive che l’intolleranza e la discriminazione nei confronti dei musulmani in Svizzera è aumentata negli ultimi 10 anni. Il rapporto si basa su una visita di tre delegati che in novembre si sono trattenuti in Svizzera per tre giorni. I delegati hanno incontrato durante la loro permanenza rappresentanti delle commissioni contro il razzismo e per le questioni sui migranti dei consigli delle religioni. Un motivo per il peggioramento risiede secondo l’OCSE nelle tensioni internazionali, situazione che è stata „sfruttata da partiti di destra e populisti“. Le discriminazioni dei musulmani si sono evidenziate soprattutto sul posto di lavoro e nelle naturalizzazioni. Migranti albanesi e bosniaci ad esempio non sono stati definiti secondo la loro etnia, ma tramite la loro religione. Organizzazioni non governative (ONG) avrebbero esposto all’OSCE diversi casi in cui i musulmani sarebbero stati discriminati dai datori di lavoro. Nel rapporto si legge anche del crescente problema della „presenza di antisemitismo su internet“, che per la Svizzera non ha priorità. Nonostante il funzionante ufficio di coordinazione per la lotta alla criminalità su internet, la Svizzera pone il suo impegno su altri problemi, come ad esempio la pornografia infantile. Per questi motivi l’OSCE consiglia alla Svizzera la fondazione di un’organizzazione mantello per i musulmani, volta a sostenere e a promuovere i loro interessi e la difesa contro la discriminazione. Comunque le due organizzazioni più grandi dei musulmani in Svizzera – la Coordinazione delle organizzazioni islamiche svizzere (KIOS) e la Federazione delle organizzazioni mantello islamiche (FIDS) – stanno elaborando la nascita di un proprio “Parlamento”, che sarà denominato “Umma Schweiz”, secondo quanto dichiarato da Farhad Afshar, Presidente KIOS. Se le prime elezioni nel Cantone Basilea Città dovessero avere esito positivo, entro il prossimo inverno si potranno tenere elezioni “nazionali”, alle quali si potranno candidare i cittadini musulmani residenti in Svizzera. In questo periodo una commissione di esperti del diritto pubblico e del diritto islamico sta lavorando agli statuti della nuova comunità. La parola araba “umma” significa “Comunità di tutti i musulmani” e il parlamento potrebbe essere formato entro il 2013. “Umma Schweiz” dovrebbe permettere ai circa 400.000 musulmani in Svizzera di esprimersi e di potere inoltrare le proprie richieste alle istanze politiche della Svizzera.