Possibile revisione della legge sulla protezione dei dati in Svizzera entro il 2014 per adeguarsi alle nuove norme dell’UE
In Svizzera già 20 anni fa era stata varata una legge per proteggere i nostri dati personali inseriti sulla rete, ma adesso, in virtù della realtà in cui viviamo, bisogna rinnovarla e realizzarla secondo le norme che entreranno in vigore in tutta l’Europa. L’argomento molto importante poiché si tratta della tutela della nostra persona da tutti quegli attacchi invadenti che potrebbero ormai parte integrante vita quotidiana. Internet ha portato tanti evidenti vantaggi a livello professionale ma ha anche il difetto, meno evidente, di introdurre problematiche che ci rendono la vita meno sicura. Non poche, infatti, sono state le truffe perpetrate negli anni attraverso la rete: attacchi hacker, identità rubate, conti svuotati, acquisti fasulli e via dicendo, sono solo alcune delle insidie che internet nasconde. Innanzitutto bisogna saper utilizzare la rete ma a volte la prudenza e l’essere informati su quello che si sta facendo non bastano. Per questo motivo si deve optare per un maggior controllo e riservatezza dei nostri dati in rete attraverso norme rigide. Proprio a questo mira il progetto discusso lo scorso 25 gennaio dalla Commissione Europea in cui ci si vuol appellare al diritto di “essere dimenticati”. Ciò significa che se si vuol fare una transizione tramite rete, come per esempio può essere un acquisto online, si può avere il diritto di chiedere la rimozione dei propri dati: le imprese saranno tenute a farlo, a meno che non ci siano «legittimi» motivi per la conservazione, quali dati storicamente importanti e di vasto interesse pubblico. Se approvata, la legge sarà il primo insieme di regole comunitarie sulla privacy dei dati, applicabili alle società estere attive nei 27 Stati membri, anche se gestiscono i dati su server con sede in altre parti del mondo. Per adeguarsi a tale norma, anche la Svizzera si è adoperata per far nascere il servizio online “Think Data” appositamente creato dall’Incaricato federale della protezione dei dati, dal cantone Ginevra, dall’Università di Ginevra, dall’Osservatorio tecnologico ginevrino e dall’Istituto superiore di studi in amministrazione pubblica. “Think Data” è uno sportello informativo virtual dove imprese, organizzazioni e singoli utenti possono raccogliere notizie, consigli su numerosi settori tecnologici e giuridici, nonché la necessità di avere maggiore trasparenza del trattamento dei dati personali, elaborati secondo la norma che entrerà in vigore. La Svizzera dovrà tenere in considerazione e adattarsi alle riforme europee proprio perché sulla rete non vi sono confini e i dati viaggiano da un posto all’altro senza ostacoli. Proprio per questo il controllo deve essere più rigido e non possono essere tralasciati i cambiamenti dei Paesi dell’UE. Intanto sulla rete sono visibili da giorni i primi cambiamenti: Google, ad esempio, ha già impostato 60 regole che entreranno in vigore dal 1° marzo di quest’anno, con cui ha definito la propria politica sulla privacy e le condizioni di uso. La normativa unica consentirà agli utenti di disporre di risultati di ricerca più precisi e puntuali.