Lo rivela una ricerca condotta dagli esperti dell’Università della California a Berkeley, negli Usa:mentre si dorme e si sogna, il cervello torna sulle emozioni provarte durante la giornata e le riordina selezionando quelle importanti, poi interviene sui ricordi negativi per renderli sopportabili, evitando che ripensarci scateni di nuovo una intensa sofferenza. Com’è che si è riusciti a dimostrarlo? Semplice: i ricercatori hanno presentato a due gruppi di 18 persone ciascuno una serie di immagini studiate per scatenare emozioni violente.Le foto sono state mostrate due volte, misurando le reazioni cerebrali con la risonanza magnetica. Le persone del primo gruppo hanno esaminato immagini per la prima volta al mattino e poi di nuovo a sera; quelle del secondo gruppo le hanno viste alla sera e poi al mattino, dopo una notte di sonno. Rivedendo le foto, le persone del primo gruppo provavano emozioni sempre molto intense, quelle del secondo gruppo molto meno. Cosa era successo? Durante la notte il loro cervello era tornato sulle immagini e le aveva rese meno dolorose da ricordare e quindi da guardare. Mentre si sogna, il cervello produce sostanze che funzionano come un tranquillante e che permettono alla mente di ricomporre in modo ordinato tutti i ricordi, compresi quelli piu dolorosi, rendendoli meno insopportabili.. In sostanza, quando dormiamo, impar9iamo a non farci travolgere dalle emozioni ogni volto che ricordiamo i fatti meno allegri della nostra vita. Passiamo dal cervello al cuore, per dire che il consumo abituale di ceci fa bene alla salute del cuore e delle arterie. Gli scienziati dell’Università di Sidney hanno studiato gli effetti di un’alimentazione ricca di ceci su un gruppo di cinquanta adulti. A metà di loro hanno assegnato un’alimentazione ricca di ceci, all’altra metà una normale alimentazione. Dopo cinque settimane coloro che era stati alimentati a base di ceci hanno visto diminuire del 4% il colesterolo totate e di quasi il 5% i livelli di colesterolo Ldl, cioè il colesterolo cattivo, che è quello che si deposita sulle pareti delle arterie e ostruisce il passaggio del sangue.
Lo dice il proverbio e gli studi lo hanno confermato: una mela al giorno toglie il medico di torno. La mela infatti allontana il rischio di avere un ictus. Lo dicono ricercatori olandesi che hanno stuidiato per un periodo di dieci anni un gruppo di oltre ventimila uomini e donne di età compresa tra i venti e i sessantacinque anni alla ricerca di una relazione tra il consumo di frutta e verdura e le malattie dalle quali erano stati colpiti. Poi hanno classificato la frutta secondo il colore della polpa: bianco, verde, arancione e rosso ed hanno analizzato la salute dei pazienti. E‘ stato così possibile scoprire che i vegetali a polpa bianca, come mele, pere, cavoli e verze hanno un effetto protettivo nei confronti dell’ictus. La ricerca conclude dicendo che consumare ogni giorno 25 grammi di questi alimenti diminuisce del 9% il rischio di essere colpiti da un infarto. Consumare ogni giorno 25 grammi di questi alimenti diminuisce il rischio di essere colpiti del 9%.Se poi si mangia una volta al giorno una mela, si riduce del 40% il rischio di essere colpiti da infarto. Ancora sul cuore per dire che i prodotti a base di soia possono essere utili alle donne in menopausa perché le aiuta a prevenire i problemi cardiocircolatori. I ricercatori hanno diviso i pazienti in due gruppi: a quelli del primo hanno somministrato soja regolarmente mentre a quelle del secondo gruppo hanno somministrato una sostanza neutra che non aveva effetti collaterali. E‘ stato scoperto che le donne del primo gruppo avevano in media le arterie con uno spessore inferiore del sedici per cento rispetto a quelle del secondo gruppo. Le loro arterie erano quindi più elastiche e questo rendeva meno probabili trombosi, ictus e infarti. Nelle donne in menopausa da meno di cinque anni che avevano assunto soja, le arterie erano più sottili del 68 per cento. Concludiamo con due notizie flash. La prima è che contro l’influenza è necessario lavarsi spesso e a fondo le mani; la seconda è che se non si mangia pasta e patate (carboidrati) per due giorni alla settimana si dimagrisce di qualche chilo.