Giorgio Morandi (1890-1964) è uno degli artisti più riconoscibili e al tempo stesso più enigmatici del Novecento
Noto soprattutto per le sue creazioni composte da bottiglie e semplici oggetti quotidiani, si distingue per una ricerca meticolosa e quasi ossessiva che, se di primo acchito appare ripetitiva, ad uno sguardo attento svela una straordinaria capacità espressiva e una profondità di indagine senza eguali. Le circa cento opere di cui si compone l’esposizione permettono di ripercorrere tutti i momenti del suo singolare percorso creativo, documentando le tecniche e i temi con cui si è cimentato con estrema sensibilità nel corso della sua carriera: dai dipinti ad olio agli acquerelli, dai disegni alle incisioni; dalle celebri nature morte ai paesaggi, ai fiori, ai quali si aggiunge in mostra anche il suo più importante Autoritratto. L’accurata selezione di opere consente una visione d’insieme della sua eccezionale sottigliezza nel rendere i volumi, la luce, le qualità atmosferiche con un linguaggio decisamente moderno. Molte delle opere in mostra provengono da collezioni italiane e svizzere, molte delle quali raccolte in prima persona dagli amici, dai collezionisti più accorti e dai critici più sagaci a cui Morandi stesso destinò i propri lavori. Alle creazioni morandiane sono affiancate, come discrete presenze, le opere di alcuni artisti che hanno raccolto le suggestioni offerte da Morandi: Staurt Arends, Bernd e Hilla Becher, Lawrence Carroll, Craigie Horsfield, Franco Vimercati, Rachel Whiteread. Tale accostamento ribadisce, ancora una volta, la straordinaria modernità dell’arte di Giorgio Morandi, autentico precursore e maestro per numerose generazioni.