Meryl Streep è una donna di ferro da Oscar!Da marzo in tutti i cinema svizzeri.
Quando si giunge ad una certa età è quasi inevitabile tirare le somme di ciò che è stata la nostra vita. Ad un certo punto della nostra esistenza, infatti, viene spontaneo riflettere su quello che è stato e far chiarezza su alcune decisioni prese in passato ma che ancora incidono sul nostro presente. La cosa diventa davvero complicata, emotivamente forte e quasi un percorso liberatorio quando si tratta di una donna come Margaret Thatcher, figura importante e dominante della storia politica del Regno Unito. Margaret Thatcher ha dominato la scena politica dell’isola britannica per 40 anni durante i quali ha rivestito il ruolo di primo ministro inglese per tre mandati consecutivi. Non è certo una cosa da poco visto che si tratta di una donna e per di più di umili origini, ma con la sua forza e determinazione è riuscita ad imporsi prima come capo del partito conservatore e poi come primo ministro dal 1975 al 1990. Prima e, fino ad ora, ancora unica donna a ricoprire una carica così importante, Margaret Thatcher è la protagonista assoluta del film “The iron lady”, diretto da Phyllida Lloyd e interpretato da Meryl Streep. Il film, attraverso la narrazione degli avvenimenti politici che raccontano l’ascesa e la caduta del primo ministro inglese, si regge su una trama più sottile e meno presumibile che va a scavare la natura intima e personale della protagonista. Ormai ottantenne e acciaccata da problemi di vecchiaia, Margaret si trova sola ad affrontare i fantasmi del suo passato, primo fra tutti quello del marito, deceduto da anni, che la spinge ad intraprendere un viaggio a ritroso nel suo trascorso. Così la pellicola vive di immagini del presente e del passato, flashback e immagini di repertorio storico per cogliere l’aspetto umano ed interiore di quella lady di ferro che ha saputo risollevare le sorti del Paese da una crisi ventennale, che da sola ha dovuto affrontare grandi prove per affermarsi e conquistarsi rispetto e un ruolo predominante in un mondo sessista e classista.
In realtà il film indaga principalmente la sua vita privata più che i suoi veri ideali politici e ci restituisce il ritratto ammorbidito di una donna tutta d’un pezzo, lontana dal compromesso ma guidata da una grande ambizione oltreché da profonde e irremovibili convizioni politiche e morali, incapace di accettare la sua attuale posizione di donna sola e priva di potere, tormentata dalle scelte del passato e angosciata dai propri limiti come madre e moglie e dalle mancanze verso la propria famiglia. Ma è il racconto anche di una storia d’amore, quella di Margaret con Denis Thatcher che tanto ha amato la moglie fino ad accettare la sua posizione di first husband, tanto derisa dai media inglesi e che l’uomo è riuscita a sopportare solo per l’amore che provava per la moglie. Tipico film politico a sfondo psicologico, “The iron Lady” è stato diretto da Phyllida Lloyd che ha raggiunto la notorietà grazie alla pellicola “Mammamia!” sempre con Meryl Streep. In passato aveva già diretto un film per la TV britannica di tenore simile, “Gloriana”, la cui trama ruota attorno al personaggio di Elisabetta I e quindi attorno alla figura di una donna forte. Il ruolo della protagonista è stato interpretato da un’eccellente Meryl Streep, calata perfettamente nel ruolo, tanto che le è valso l’Oscar come migliore attrice protagonista, diciassettesima nomination in carriera. Molti gli indizi che lasciano presagire che questa volta la terza vittoria la sessantaduenne attrice se la porterà a casa, data l’eccezionale prova recitativa espressa nei panni dell’ex primo ministro. Con una eloquente mimica facciale, attenta gestualità e pertinente vocalità, l’attrice riesce a rendere nitido e quasi palpabile il ricordo della Thatcher, grazie anche al trucco del volto al limite della perfezione tanto che il film riceve anche la nomination come miglior make-up! A fianco di Meryl Streep, un altrettanto bravo Jim Broadbent che, nei panni del marito Denis, fa un ritratto ironico e incisivo dell’uomo che è stato sempre legato da un sincero e profondo affetto alla Thatcher.