Sono previsti cambiamenti per quel che riguarda la questione del cognome in Svizzera. infatti, è stato approvato il progetto di revisione del Codice civile
Fino adesso la situazione è stata la seguente: con il matrimonio i coniugi portavano in linea di principio un unico cognome che solitamente corrispondeva a quello del marito. La scelta però non era obbligatoria, nel senso che volendo si poteva comunque optare per il nome della moglie. Una volta scelto il cognome e una volta celebrato il matrimonio, non era più possibile cambiare il cognome se non a determinate condizioni. Tra le possibilità di scelta c’era pure l’opzione del doppio cognome. Infatti, la donna che non intendeva rinunciare al cognome d’origine poteva sempre farne comunicazione all’ufficio dello stato civile prima del matrimonio. In tal modo non abbandonava il cognome da nubile che veniva anteposto a quello del marito. Questa opzione del doppio cognome poteva essere utilizzato anche se non iscritto nel registro dello stato civile, ma non ha validità legale. Viene detto cognome di affinità, si compone anche del cognome d’origine a fianco del cognome coniugale e può essere utilizzato nella vita quotidiana. In questo caso il cognome coniugale deve essere anteposto a quello d’origine e uniti attraverso un trattino. Inoltre il coniuge che ha preso il cognome dell’altro può fare iscrivere il cognome di affinità nel passaporto o sulla carta d’identità se lo desidera. Quando si hanno figli, questi prendono il cognome che si è scelto di adoperare dai genitori al momento della loro unione. Attraverso l’approvazione del progetto di revisione del Codice civile, la situazione descritta sopra subirà dei cambiamenti e molte prassi inerenti al cambio di cognome saranno semplificate. A cominciare dalla situazione che riguarda la coppia divorziata. Fino ad oggi, il coniuge che sposandosi ha abbandonato il cognome da celibe/nubile e ha preso quello coniugale, se dopo il divorzio intendeva ritornare al cognome d’origine, doveva inoltrare la richiesta entro un anno dal divorzio e addurre motivazioni valide, laddove per valide si intendeva che l’utilizzo del cognome dell’ex coniuge comportava svantaggi e problemi di rilievo a livello sociale. Con il nuovo progetto invece la prassi viene alleggerita e semplificata: la richiesta può essere effettuata in qualsiasi momento e la motivazione può essere anche meno gravosa.
Al momento del matrimonio non si è più obbligati alla scelta di un cognome ma i coniugi potranno mantenere quello d’origine (questo è valido anche per chi è già sposato e ha preso il cognome del coniuge, se vuole può avere nuovamente il cognome d’origine). Rimane l’opzione della scelta del cognome coniugale che può essere sia quello della moglie che quello del marito. Non sarà invece più possibile scegliere il doppio cognome. Facciamo un esempio. Se Luisa Rossi sposa Mario Bianchi, può continuare a mantenere il cognome da nubile, rimanendo la signora Luisa Rossi, così come il marito potrà rimanere il signor Mario Bianchi, pur essendo coniugati (se Luisa e Mario Bianchi sono già sposati e Luisa vuol riprendere ad utilizzare il suo cognome d’origine, Rossi, adesso che è entrata in vigore la revisione del Codice civile relativo al cognome potrà farlo). Possono però decidere un unico cognome coniugale che può essere sia quello della moglie che quello del marito, diventando così Luisa e Mario Rossi oppure Luisa e Mario Bianchi. Non potranno invece adoperare entrambi cognomi: le forme Luisa Rossi Bianchi o Luisa Bianchi-Rossi non esisteranno più. Per quanto riguarda la situazione dei figli, se i coniugi hanno deciso di voler mantenere il cognome d’origine, al momento del matrimonio dovranno decidere il cognome che daranno ai figli. La scelta però non è definitiva perché, se vogliono, i genitori possono decidere di cambiare il cognome scelto in precedenza entro però il primo anno di vita del bambino. Se invece i genitori del nascituro non sono sposati, il bambino acquisirà il cognome della madre. Mentre la novità è che il bambino potrà prendere il cognome del padre nel momento in cui hanno il diritto di custodia congiunta.