La società elettrica bernese (BKW) vuole chiarezza sulla chiusura della centrale di Mühleberg entro giugno 2013 e ha deciso di ricorrere al Tribunale federale (TF) contro la sentenza del Tribunale amministrativo federale (TAF). L’obiettivo è la continuazione dell’esercizio oltre il 2013. La BKW in una nota ha dichiarato di non ritenere fondati i dubbi sollevati sulla sicurezza dell’impianto. La società ricorda che nel 2011 ha elaborato un piano di manutenzione generale, inoltrando alcune bozze all’Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSN). A fine 2011 all’IFSN è stato inoltrato anche un dossier per spiegare come migliorare la stabilità dell’involucro del nucleo, mentre entro la fine del mese sarà esibita la prova che l’impianto di Mühleberg è in grado di resistere a un’inondazione (cedimento della diga del Wohlensee) a causa di terremoto. Secondo Urs Grasche, presidente del Consiglio di Amministrazione di BKW la chiusura anticipata avrebbe conseguenze finanziare fino a 600 milioni di franchi, dunque più a lungo Mühleberg resta attiva, più si riducono i costi. Grasche non ha escluso una chiusura volontaria dell’impianto entro l’estate del 2013. Tramite l’associazione “Menschenstrom gegen Atom” gli oppositori, che avevano ottenuto ragione davanti al TAF, hanno criticato la BKW, che con il ricorso vuole solo guadagnare tempo, così da potere trarre più profitto dalla centrale. Il Municipio di Berna ha giudicato “deplorevole” la decisione di BKW e ha deciso di aderire al comitato «Mühleberg-Ver-fahren» che sostiene gli oppositori. Anche il PS e i Verdi bernesi deplorano il ricorso. Per i socialisti è incomprensibile che BKW insista su un impianto vecchio, nonostante siano stati rivelati problemi di sicurezza, mentre per i Verdi la società elettrica non ha nessuna intenzione di orientarsi sulle energie rinnovabili.
Gaetano Scopelliti