Aperta una procedura penale per sospetto di violazione del segreto bancario
Lo scorso 20 marzo la procura zurighese ha perquisito l’abitazione di Herrliberg e la sede della società del consigliere nazionale UDC Christoph Blocher. L’accusa è di sospetta violazione del segreto bancario. Si concretizza così l’indagine sul furto degli estratti bancari sulla vicenda dell’ex presidente della Banca nazionale svizzera (BNS) Philipp Hildebrand. L’anno scorso erano stati trafugati dalla banca Sarasin. Gli estratti contenevano informazioni su transazioni valutarie e nonostante essi fossero protetti dal segreto bancario, i dati erano finiti sul settimanale Weltwoche, che li riteneva compromettenti. Le rivelazioni avevano poi portato alle dimissioni di Hildebrand il 9 gennaio. Gli scorsi 5 e 13 gennaio il Ministero pubblico III del Canton Zurigo aveva aperto procedimenti penali contro un ex informatico della banca Sarasin, un avvocato turgoviese e un granconsigliere zurighese vicini all’UDC. Il 22 gennaio Blocher aveva confermato pubblicamente di avere visto gli estratti in ottobre e in veste di deputato, aveva denunciato il comportamento “scorretto” di Hildebrand all’allora presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey. Non sorprende dunque, che dopo l’accusa e le perquisizioni, Blocher abbia invocato l’immunità, ritenendo di avere agito nella sua qualità di deputato.
“L’immunità parlamentare copre solo azioni direttamente legate all’azione politica del parlamentare”, ha spiegato Corinne Bouvard della procura cantonale del Canton Zurigo ai microfoni della trasmissione 10 vor 10, aggiungendo che secondo la magistratura in questo caso non ci sia correlazione che giustifichi l’immunità. La mossa di Blocher costringe però la magistratura a fermare l’inchiesta penale e a rivolgersi alla Commissione dell’immunità del Consiglio nazionale, che dovrà decidere sul caso. La procedura parlamentare, che deciderà sull’immunità di Blocher, potrà protrarsi per mesi, poiché anche la commissione del Consiglio degli stati dovrà esprimersi in merito. La sospensione del procedimento ha liberato Blocher, che intervenendo a Teleblocher ha parlato di “complotto” nei suoi confronti e di “pressioni politiche” sulla magistratura zurighese per avviare l’indagine nei suoi confronti. Nel suo intervento Blocher ha attaccato gli avversari e ha difeso il suo comportamento, affermando che “un cittadino ha la facoltà di informare un consigliere nazionale, il quale deve potere informare senza essere punito”. Andreas Brunner, procuratore generale zurighese, ha detto a 10 vor 10, che la magistratura ha proceduto alla perquisizione convinta che in questo caso non valesse l’immunità e che il materiale trovato nelle perquisizioni potrebbe servire da prova”. La commissione dell’immunità del Nazionale si occuperà in questa settimana di questo caso, per decidere se a Blocher potrà essere concessa l’immunità parlamentare. Blocher ha sempre dichiarato di essere soltanto il postino delle informazioni e di non essere complice del furto d’informazioni (legalmente protette) sulle dubbie transizioni finanziere della moglie di Hildebrand. Le indagini delle procura zurighese dovranno chiarire il vero ruolo del vice presidente dell’UDC nella vicenda.
Gaetano Scopelliti