L’istruttore di guida Nicola Teora nel suo lavoro ha bisogno di molta pazienza. Ma quali sono oggi le difficoltà quando si prende la patente? Ce lo spiega Nicola nell’intervista di questa settimana…
Raccontaci di te…
Mi chiamo Nicola Teora, vengo da Venosa in provincia di Potenza, sono già 39 anni che sono in Svizzera e ho fatto tutte le scuole qui. Sono arrivato in Svizzera a 7 anni, mio padre stava già qui e poi mia madre ed io lo abbiamo seguito. Ho fatto l’apprendistato nel ramo edile e poi ho lavorato in diversi settori, ho provato molti mestieri, ma mio padre mi ha detto sempre di mettermi in proprio. E quindi ho frequentato la scuola per diventare maestro istruttore e ora sono già 18 anni che lavoro come istruttore di guida per conto mio. Ho due figli di 17 e 19 anni, sono sposato da 22 anni.
Che legame hai con l’Italia?
Mi ricordo quando ero giovane, quando andavo in Italia ero svizzero, quando ero qua ero italiano. Ora vado molto spesso in Italia, quando ero più giovane andavo spesso all’estero, ho viaggiato moltissimo, poi mi sono accorto che quello che c`è all’estero c`è anche in Italia.
Hai mai avuto in mente di ritornare in Italia?
Penso di no, forse per stare un po’ più a lungo, ma non per rimanervi per sempre. I nostri genitori volevano sempre tornare, ma poi sono rimasti anche perché hanno i loro figli e i nipoti qui. Vanno per un paio di mesi e poi però tornano. Secondo me, una cosa è fare vacanza in Italia e un’altra viverci.
Perché volevi fare l’istruttore di guida?
E’ mio padre che mi ha dato la spinta, ma la verità è che a me piacciono molto i motori, vado in moto, guido le macchine, insomma, è una mia grande passione.
Immagino che questo mestiere non fa per tutti, ci vorrà anche molta pazienza oltre la passione?
Pazienza sì, ce ne vuole tanta, io però ho un vantaggio in confronto ai genitori: non mi aspetto niente dall’allievo, i genitori invece sì, quindi se la prendono un po’ quando i figli non fanno subito i progressi che loro vorrebbero. Siccome io non mi aspetto niente, se qualcuno viene già con un po’ di esperiezna è meglio, altrimenti non fa niente.
Come si svolge una giornata tua normale?
Come tutti, purtroppo la mattina mi devo alzare anch’io (ride). Normalmente inizio alle 7 del mattino e ogni 50 minuti ho un allievo. Poi la sera dalle 19.00 in poi do dei corsi obbligatori, come corsi di sensibilazzione al traffico, corsi di primo soccorso e teoria certamente. Le mie giornate sono molto lunghe, inizio alle 7 e finisco molto spesso alle 21.00, si lavora 6 giorni la settimana. Ma è una passione, il lavoro mi piace e non guardo molto l’orologio.
Ci racconti una storia curiosa o indimenticabile?
Ci sono tantissime storie. Io però penso che con il tempo ti abitui un po’ e le cose diventano meno assurde. Una piccola storiella: una signora una volta aveva fatto una decina di ore con me, poi voleva sapere a che punto stava. Io le dicevo che secondo me doveva fare ancora 100 ore, se non di più! Lei si spaventò un po’ e mi disse che ci doveva pensare, poi non l’ho sentita più. Dopo un anno e mezzo questa signora mi ha chiamato e le ho chiesto cosa aveva fatto in tutto quel tempo. La signora mi ha risposto che aveva fatto 144 ore con un altro maestro, per cui sommando quelle che aveva fatto con me di ore ne aveva totalizzato 154! Ci ho pensato a lungo se accettarla o no, ma siccome era un’amica di mio padre alla fine l’ho accettata. Questa signora ha fatto altre 50 ore e per fortuna poi l’esperto l’ha promossa. A ben guardare, però, non è poi una cosa tanto assurda, c`è gente che di ore ne fa 300 e c`è anche gente che non prende mai la patente! Se uno non ha mai avuto la possibilità di guidare la macchina, per chi apprendi normalmente, calcolo l’età più 10 ore. C`è gente che impara molto velocemente e c`è gente che impara normalmente, però c`è anche gente che impara molto lentamente.
In media quante ore di pratica ci vogliono per prendere la patente?
Gli esami sono molto difficili, se un ragazzo sa portare la macchina, l’esperto lo capisce subito.Magari questo ragazzo con il maestro ha fatto 10 o 15 ore di pratica e con il padre 300. Per questo dico che ci vogliono almeno 40 ore con l’istruttore o privatamente per acquistare una certa padronanza del mezzo. Se non si supera l’esame al primo o secondo o addirittura al terzo tentativo, allora la spesa comincia ad essere pesante. Oggi per i ragazzi prendere la patente è un impegno serio.
Tu che fai questo mestiere già da tanto tempo, che differenza vedi tra quando hai iniziato 18 anni fa e oggi?
Prima si prendeva la patente un po’ più in là con l’età rispetto ad ora. Oggi forse i genitori aiutano i figli a pagare, prima non era così. Una volta si faceva l’esame più avanti con l’età e si ascoltava di più. Oggi un ragazzo vuole la patente subito e vuole fare meno ore possibili. La realtà è che ci vuole per ognuno il tempo necessario. Se sei pronto te ne accorgi tu stesso, non te lo devo dire io.
E per quanto riguarda l’esame?
Bisogna dire che ogni anno diventa più difficile. Sono cambiate le leggi, gli esami sono diventati più duri. Ad esempio, la patente ce l’hai in prova per tre anni e devi fare i due giorni d’aggiornamento. Te la possono anche ritirare molto più facilmente.
E’ vero che uomini guidano meglio delle donne?
Da me sono venute donne davvero bravissime. Non penso, però, che gli uomini guidino meglio. E’ che i ragazzini giocano con le macchine, invece le ragazzine con le bambole. Quando una ragazza per la prima volta mette la retromarcia, non sa in che direzione mettere lo sterzo, ma non perché non sia capace di farlo, ma perché non l’ha mai fatto. Un ragazzo è più allenato, magari va pure sulla moto e sui go-kart. Però le ragazze ascoltano molto di più, mentre i ragazzi dicono sì, sì, ho capito e invece non ti ascoltano. Quindi penso che i ragazzi siano più veloci ad imparare perché hanno già fatto pratica, pur senza saperlo, quando erano piccoli.
M.S.
Auto-scuola Teora, Heinrichstr. 208, 8005 Zurigo, Tel. 044 272 55 75