Si troverà in giro con il tour “natura umana” il rocker italiano che il 7 aprile prossimo spegnerà 40 candeline. Tappa d’eccezione in Svizzera, a mendrisio, dove il cantautore si esibirà il 31 marzo!
Il ragazzo ribelle e un po’ scapestrato, il bello e dannato, che quando negli anni novanta ha fatto la sua apparizione nel panorama della musica italiana ha conquistato schiere di ragazzine, è cresciuto. Allora si struggeva nei suoi tormenti delle indimenticabili La mia storia tra le dita, Destinazione paradiso e Falco a metà, oggi, arrivato alla matura età dei 40, tira le somme del suo percorso umano e artistico e si rivela meno maledetto e più attento alla sostanza della vita. Così si confessa il cantautore milanese in un’intervista rilasciata all’ANSA in occasione del prossimo compleanno. Il 7 aprile, infatti, Grignani festeggerà, sul palco di Modena, i suoi 40 anni e una vita artistica e personale intensa, fatta di alti e bassi, con quasi vent’anni di carriera, tanti singoli di successo, nove album di studio, numerose tournee, quasi dieci anni di matrimonio con la fotografa Francesca Dall’Olio e tre figli più un quarto in arrivo, sempre dalla stessa donna. Il suo cambiamento di prospettiva della vita, dagli esordi, è ora visibile e lui stesso lo dice a chiare note durante l’intervista: “mi interessa poco la parte ludica e molto la sostanza della vita. Penso a scrivere canzoni e a fare bene il mio lavoro”. Gli esordi, furono un momento particolare per il cantautore in cui si è fatto conoscere al grande pubblico in una maniera tale in cui adesso Grignani non si riconosce più, come appunta in una recente biografia: ”La questione della mia immagine non l’ho ancora capita neanch’io. Il problematico, il ribelle, il drogato, il maledetto, il selvaggio intrattabile, quello che si rifiutava di cantare in playback e metteva in piedi dei grandi casini per ogni piccolezza: non ero io”, anche se è proprio così che abbiamo imparato a conoscerlo e ci siamo affezionati al personaggio.
Un “cantautore elettrico”, si definisce invece Grignani, cresciuto artisticamente ascoltando Led Zeppelin, Fabrizio De Andrè, Lucio Battisti e Lucio Dalla e, umanamente come ”una persona che riesce a conciliare la famiglia e la vita da rock star”. Sta meglio oggi da quarantenne che quando aveva 20 anni, non tornerebbe indietro perché ha sofferto tanto tra i 30 e i 40 anni e preferisce “pensare al futuro”. Si ritiene soddisfatto della sua carriera musicale degli ultimi tempi, è soddisfatto di Natura Umana che, insieme a Destinazione Paradiso e La fabbrica di plastica, risulta essere il suo disco più bello, da cui sono stati estratti tre singoli (Un ciao dentro un addio, Natura umana e Sguardi), e da cui prende le mosse un live energico e ”dal suono particolarmente aggressivo”. Le melodie di Natura Umana non sono banali ma elaborate e ben arrangiate, alcune anche difficili da ricordare: grande spazio è dato non solo alle parole ma anche alla musica che non si limita ad accompagnare l’energia vocale di Grignani, ma si impone. Con una scaletta che include grandi successi e brani meno noti, la tournee, dopo l’Italia (con una data d’eccezione in Svizzera, a Mendrisio, il 31 marzo prossimo), toccherà alcune città europee e il Sud America. Proprio durante la tappa del 23 marzo Grignani ha “ospitato” sul palco Pierdavide Carone per un omaggio speciale a Dalla sulle note di ‘Caruso’ in una versione elettrica. Con il giovane cantautore, in gara all’ultimo Sanremo insieme a Dalla con il brano “Nani’”, Grignani aveva cantato anche al festival nella serata dei duetti. ”A Sanremo Lucio non è stato trattato come avrebbe meritato -dice Grignani con amarezza -dopo la nostra esibizione al teatro Ariston ho urlato ‘Lucio Dalla’ e tutta la platea si è alzata ad applaudirlo. Poi ci siamo sentiti e lui mi ha ringraziato. Nella sfortuna, ho avuto la fortuna di poterlo salutare al meglio”. Dalla e Battisti sono stati per Grignani due maestri. ”Da loro ho imparato – conclude -che si può fare musica internazionale anche rimanendo mediterranei”. E ancora al mediterraneo guarda quando confessa di avere un debole per la collega Carmen Consoli, con cui vorrebbe concretizzare un duetto dopo avere cantato insieme, una volta, ‘L’allucinazione’, chissà se non ci stanno già pensando.