Ibrahimovic trascina il Milan, la Lazio allunga al terzo posto, battute d’arresto per Napoli e Udinese
La Juventus (2-0) vince soffrendo contro l’Inter. Fatale la sconfitta a Ranieri, esonerato lunedì sera da Moratti. Per un’ora l’Inter ha messo in apprensione la squadra di Conte. Nel primo tempo allo Juventus Stadium gara intensa, apertissima ed equilibrata con continui capovolgimenti di fronte e occasioni da ambo le parti. Solito ritmo elevato della Juventus che domina i primi 25’, poi l’Inter gioca (bene) in contropiede e domina fino al riposo. Più vicini al vantaggio i nerazzurri, che trovano sulla loro strada un Buffon superlativo, decisivo in almeno cinque interventi su Forlan, Milito e Obi. Conte cambia tattica nella ripresa: dentro Del Piero e Bonucci per Pepe e Matri. Pirlo, fin qui evanescente (marcatura a uomo di Poli) batte l’angolo che porta in vantaggio la Juve: Caceres, tutto solo, ribadisce in rete di testa (57’). La Juve sale in cattedra, l’Inter sparisce. Vucinic si divora solo davanti a Julio Cesar il raddoppio, ma ci pensa Del Piero (gol in campionato dopo dieci mesi) a chiudere la partita con un tiro a incrociare su assist perfetto di Vidal. Julio Cesar evita la disfatta della sua squadra, che sperava in un sussulto per dare colore ad una stagione opaca. Continua dunque la rincorsa della Juve (-4) al Milan (2-1), che ha faticato a superare il difficile ostacolo Roma. Anche i rossoneri hanno la meglio nel secondo tempo, ribaltando l’1-0 di Osvaldo realizzato nell’unica distrazione della difesa rossonera. Difesa che ha perso per un mese (lesione muscolare al bicipite femorale) il suo faro Thiago Silva, rischiato da Allegri dal primo minuto. Il brasiliano salterà la doppia sfida con il Barcellona. Il Milan fa sua la partita con un pressing costante e spirito di gruppo, lasciando allo svedese il compito di segnare. Ibrahimovic non delude e ribalta il risultato su rigore e con un gol d’autore. Contro il Barcellona ci vorrà un altro Milan, che però in Europa ha giocato perfettamente solo contro l’Arsenal all’andata. Dovrà sopperire anche agli infortuni. Allegri non avrà a disposizione Abate, Van Bommel e Muntari. In dubbio Aquilani, Boateng, Nesta e Seedorf appena guariti dagli infortuni, Robinho incerto. Per questa parentesi di lusso in Champions non basterà l’impresa, serve proprio un miracolo.
Per la lotta in zona Champions il turno è favorevole alla Lazio (1-0) al Cagliari. La squadra di Reja approfitta dei passi falsi di Napoli (2-2) con il Catania e dell’Udinese (1-1) in extremis a Palermo. All’Olimpico la Lazio (senza Klose) ha ragione di un Cagliari tenace solo a 2’ dal termine. Il perfetto colpo di testa di Diakité regala tre punti pesanti per il 3° posto. I sardi sono stati puniti eccessivamente e il pareggio sarebbe stato più equo. Pagata la disattenzione sulla marcatura di Diakité. Staccati ora di 4 punti Napoli e Udinese, costretti al pareggio. Autolesionista la squadra di Mazzarri: in vantaggio 2-0 si fa raggiungere dal Catania mai domo, gettando alle ortiche due punti preziosi. Primo tempo equilibrato poi il Napoli passa con un gran tiro di Dzemaili (61’), raddoppia al 66’ con Cavani e potrebbe chiudere con Pandev, ma il suo tiro finisce sul palo. Poi solo Catania che acciuffa il pareggio su due azioni di calcio d’angolo con i gol di Spolli e Lanzafame. Più Palermo nel primo tempo, trascinato da Miccoli, nella seconda parte dominio Udinese (senza Benatia e Domizzi). Al 30’ passa il Palermo con un gran diagonale di Miccoli, che potrebbe raddoppiare con due azioni personali. Guidolin azzecca i cambi e l’Udinese si trasforma. Il pareggio arriva solo all’82’ grazie al talento rumeno Torje, che era subentrato a Pazienza. Il punto mantiene viva la speranza di conquistare la Champions. Nella parte destra l’Atalanta (2-0) batte il Bologna, scavalcandolo in classifica, allontanando il Lecce al terz’ultimo posto e ipotecando a 37 punti la salvezza. Gli atalantini, all’ottavo risultato positivo consecutivo, hanno disputato un grande campionato dimostrando di essere un gruppo dal grande carattere, che ha superato senza difficoltà le vicende negative e la penalizzazione di sei punti. Non fa drammi il Bologna per la sconfitta subita, che non scalfisce una stagione comunque positiva fino a ora. Finite tutte in pareggio le altre quattro partite che interessano la zona retrocessione, che fanno rimanere intatta la classifica. Novara-Lecce finisce con un brutto 0-0 e a perdere l’occasione per risalire sono i piemontesi, che nello scontro diretto non sfruttano le poche occasioni avute per vincere. A nove giornate dal termine i punti da recuperare sono 5 per il Lecce e 8 per il Novara nei confronti del Parma (2-2), che ha sprecato l’occasione di fare tre punti contro il Cesena, ultimo in classifica. La squadra di Donadoni in vantaggio con Floccari, subisce la reazione del Cesena, che non ha ancora staccato la spina. A inizio ripresa il 2-1 firmato da Santana e Del Nero. Il Parma riesce a pareggiare subito dopo e spreca sotto porta con i suoi attaccanti le occasioni per vincere. In un campionato dai valori livellati i 5 punti sul Lecce iniziano a mettere in ansia i ducali. A Marassi il pareggio non soddisfa né il Genoa, né la Fiorentina. I viola sfiorano il colpo dopo una prestazione di tutto rispetto, ma come spesso successo in questa stagione non riescono a difendere il vantaggio. Il Genoa tatticamente confuso si aggrappa al talento del suo attaccante Palacio, che firma il pareggio al 89’. Contestato l’allenatore Marino. È il Siena (1-1) la squadra di bassa classifica a conquistare il punto più prezioso sul difficile campo del Chievo. Spreconi i veronesi che dopo essere passati in vantaggio con Acerbi non riescono a chiudere la partita, nonostante le occasioni avute. Due punti persi che avrebbero agevolato il cammino verso la salvezza. Il Siena, dopo il pareggio, grazie a un regalo della difesa clivense, si chiude con ordine a difesa dell’importante risultato.
Gaetano Scopelliti