Può accadere di avvertire dei dolori acuti, comunque fastidiosi, di cui si ha vergogna a parlare, anche al proprio medico, e così facendo la situazione può peggiorare. Di che si tratta ? Delle emorroidi, che sono una patologia che colpisce i vasi venosi della zona anale. Questa patologia è caratterizzata da infiammazione, varicosità e prolasso. I sintomi, ben noti a chi ne è affetto, sono bruciore, prurito, dolore e sanguinamento. A seconda della gravità, le emorroidi possono essere di primo grado, quando si trovano all’interno del canale anale; di secondo, quando prolassano all’esterno durante la defecazione, ma poi rientrano spontaneamente; di terzo grado, quando dopo il prolassamento possono essere riposizionate all’interno con intervento manuale; di quarto grado, quando non si riposizionano mai all’interno. Le cause sono tantissime, a cominciare da un’alimentazione scorretta, passando per l’obesità, la stitichezza prolungata o anche una vita sedentaria e perfino dopo una gravidanza. I rimedi possono essere la “classica ciambella” o anche il chirurgo e in mezzo ci sono una serie di creme e unguenti, per lo più a base di cortisone (contro l’infiammazione) e lidocaina, un anestetico molto simile a quello usato dai dentisti. Le cure tradizionali non sono prive di efficacia, ma non sono risolutive. Oggi però la ricerca ü andata avanti. Tra le novità di rilievo c’è la recentissima crema proctologica a triplice azione. Si tratta di una formulazione che: 1) combatte l’infiammazione grazie ad un principio attivo naturale, non cortisonico, che si estrae dalla resina di una pianta, che è la Boswellia serrata; 2) contrasta il dolore, il bruciore e il prurito grazie ad un anestetico che non potrebbe essere più naturale, che si chiama Acetil-tetrapeptide-15 e che viene prodotto dal nostro stesso organismo; 3) previene e ripara il prolassamento, grazie al complesso Rame-Lisina, che rende più forte ed elastico il tessuto connettivo posto attorno ai vasi.
La terapia funziona meglio se oltre ad evitare il sovrappeso si fa anche movimento. In ogni caso, bisogna fare attenzione a ciò che si mangia e si beve. I cibi e le bevande da evitare sono: alcolici, superalcolici, tè, caffè, bibite gassate, insaccati, cacciagione, crostacei, formaggi stagionati e piccanti, condimenti speziati, scatolame e conserve, fritti, cibi salati e affumicati, cioccolata, aglio, cipolle, peperoni e ravanelli. Dubbi sul peperoncino: molti lo sconsigliano, molti lo considerano un toccasana. Cibi da consumare con moderazione: pasta con sugo di pomodoro, prosciutto magro, carni bianche arrosto o alla griglia, agrumi, castagne e banane. Cibi consigliati: pasta e riso in bianco, cereali, pane e grissini integrali, crusca, carni bianche magre lessate, pesce e formaggi magri, olio d’oliva crudo, latte e yogurt, verdura cruda o cotta al vapore, frutta ben matura, brodo vegetale e miele.
1 commento
considerato che le emorroidi altro non sono che varici venose in sede rettale, oltre a tutte le valide considerazioni riportate nell’articolo, è consigliabile tonificare le strutture venose con bioflavonoidi (500 mg. mattino e sera sempre, ma in caso di episodio emorroidale acuto 1000 mg tre volte al giorno per 4/5 giorni). Un sistema di contenimento banale, ma utile specie nei soggetti che stanno molto seduti (in auto o in ufficio) consiste nel fare rientrare le emorroidi e comprimerle all’interno con un rotolo di garza strettamente arrotolato del diametro di 3 cm. appoggiato sul meato anale e stretto fra le natiche, contenuto da uno slip elastico. non vi libera certamente dalle emorroidi, ma riduce di molto gli attacchi acuti e vi permette lunghi periodo di tranquillità.
Inutile dire che l’espediente vale solo per le forme di 1°-2°-3° grado. Per il quarto grado l’intervento chirurgico, anche se un poco fastidioso, si impone.
Comunque non dimenticate mai i bioflavonoidi; vedrete i risultati nel tempo.
G.Boccardo