Gianfranco Barbieri è riuscito a raccogliere più di 250’000 franchi per la Lega svizzera contro il cancro
Ci troviamo a Stans, a casa di Gianfranco Barbieri, oggi 64enne ed ex pasticcere e panettiere, ex giocatore di calcio con il Lucerna in serie A ed ex arbitro. Il 20 ottobre del 1999 La Pagina ha pubblicato un reportage sulla sua storia: dal 18 al 30 ottobre di quell’anno Gianfranco è partito a piedi dal suo paese d’origine, Pontremoli, per arrivare dodici giorni dopo a Stansstad in Svizzera. Ancora una volta ci racconta perché è partito per la prima marcia della speranza: „A mia madre era stato diagnosticato il cancro al seno e si doveva operare, lì ho promesso che se guariva, avrei fatto il mio possibile per raccogliere fondi in favore della Lega contro i tumori, e così ho fatto“. Infatti, in quell’occasione Gianfranco Barbieri è riuscito a raccogliere più di 250’000 franchi con le due marce della speranza, da Gersau a Pontremoli e all’inverso, nel 2000 e i suoi record: dal 2002 al 2004, infatti, Gianfranco Barbieri ha battuto il record del cuore due volte!
Ci vuoi raccontare la tua storia?
Certo. Sono venuto in Svizzera a 11 anni, i miei genitori erano già qui, fino a quel momento ero cresciuto con i miei nonni in Italia. La situazione qui era difficile, colma di discriminazione. A 15 anni sono andato via di casa per andare nella Svizzera francese per trovare un lavoro. L’ho trovato da un panettiere. Il posto di lavoro però non mi piaceva e quindi dopo tre giorni l’ho lasciato. Ero troppo orgoglioso per tornare a casa, per cui ho girato tutte le panetterie della zona per chiedere se avevano bisogno di qualcuno e ho trovato un altro posto di lavoro. A Vevey ho iniziato a giocare a calcio. Ho lavorato nella Svizzera francese per circa un anno. Quando poi sono tornato a casa ho trovato un posto d’apprendistato in una pasticceria e ho continuato con il calcio a Lucerna. Poi ho avuto dei problemi di salute che mi hanno costretto a smettere, ma ho iniziato a fare l’arbitro e l’ho fatto per tantissimi anni. In quel periodo ho frequentato un corso di massaggiatore e per una coincidenza, durante una corsa di ciclismo a Lugano, ho conosciuto l’allenatore della nazionale svizzera che una settimana dopo mi ha chiamato per chiedermi se avevo voglia di sostituire il loro massaggiatore. Per dodici anni ho fatto il massaggiatore della nazionale svizzera, lì ho conosciuto Oscar Camenzind e sono diventato il suo massaggiatore privato. E da lì è partita una bellissima collaborazione.
Dal 1999 al 2012 cos’è successo?
Nel 1999 e nel 2000 ho fatto le marce della speranza, 500 km a piedi. Poi per salute ho dovuto fare un anno di pausa. Nel 2002 ho raggiunto il primo record a Lugano, nel 2003 a Engelberg e l’ultimo, nel 2004, a Stans. Io non lo chiamo record del mondo, ma record del cuore, perché viene dal cuore. Infatti non ho voluto neanche che fossi inserito nel Guinness dei primati, perché era per beneficenza. Inoltre, insieme ad Aldo Molin abbiamo realizzato un CD con musica nostra, che è stato venduto e il cui ricavato è andato alla Lega contro i tumori. Purtroppo per motivi di salute non ho potuto continuare a fare marce o raggiungere record, continuo però a sostenere la Lega contro i tumori.
Il 28 aprile ti sarà consegnato l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica italiana, cosa significa per te?
Sinceramente all’inizio non lo volevo accettare, perché c’è molta gente che si impegna più di me e lo meriterebbe di più. Per me è un riconoscimento soprattutto per la mia famiglia e per tutti quelli che, in tutti questi anni, mi hanno sostenuto e aiutato nel mio obiettivo. Lo è anche per il mio paese d’origine, che è una terra di poveri, ma che mi ha aiutato molto. Mi ha sorpreso molto il fatto che venga anche il professor Rudolf Joos della lega contro il cancro, il quale, sorridendo, ha detto che non viene per l’aperitivo ma per ringraziarmi per quello che ho fatto.
Sei soddisfatto di quello che è riuscito a fare?
Si, sono contento. Ora che mia madre è morta e io soffro di Parkinson la situazione per me è un po’ triste, ma sono contento perché c’erano tanti che non credevano in me, mentre io credo di aver dimostrato che con la forza del cuore e il coraggio si può arrivare dappertutto.
M.S.
Gianfranco Barbieri riceverà l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica italiana il 28 aprile 2012 in occasione della Festa della Liberazione alla Casa d’Italia a Lucerna.