Rubrica sulla salute interamente (o quasi) dedicata a capire come e perché determinati alimenti fanno bene. Cominciamo dal miele, di cui già da tempo si sa che possiede capacità antibiotiche. Applicato, infatti, alle ferite ne aiuta la guarigione. Mangiato a cucchiaini o sciolto in una bevanda, fa guarire prima dal mal di gola e dai problemi respiratori. Adesso una ricerca condotta dagli esperti dell’Università di Amsterdam, in Olanda, e pubblicata dalla rivista di ricerca medica Faseb Journal spiega per la prima volta anche perché il miele abbia questa preziosa qualità. Ebbene, il mistero è racchiuso in una proteina, chiamata difensina-1, prodotta dalle api e che ha una proprietà: quella fungere da conservante. Gli studiosi hanno approfondito le ricerche ed hanno scoperto l’azione del miele su diversi tipi di batteri, analizzando una dopo l’altra le sostanze che lo compongono e la loro attività antibatterica. Ebbene, è stato scoperto che la proteina detta difensina-1 blocca la moltiplicazione dei batteri che vengono a contatto con il miele. Dunque, essa è efficace contro ogni tipo di microbo ed è così potente che potrebbe diventare un vero farmaco dopo averla purificata e concentrata. Le conoscenze della nonna non erano affatto campate in aria. Mangiare ogni giorno prugne secche aiuta ad evitare di ammalarsi di osteoporosi, la malattia che indebolisce le ossa rendendole più fragili. Lo dice uno studio condotto dai ricercatori dell’Università della Florida e pubblicato sulla rivista di ricerca medica British Journal of nutrition. Gli studiosi hanno studiato un gruppo di cinquantacinque donne in menopausa, alle quali hanno chiesto di consumare per un anno, ogni giorno, cento grammi di prugne secche, circa dieci frutti.
Altre quarantacinque donne, invece, dovevano consumare mele secche: a tutte le donne venivano somministrate dosi quotidiane di calcio e di vitamina D. Al termine dello studio, gli studiosi hanno verificato la densità delle ossa ed hanno scoperto che le donne del primo gruppo avevano uno scheletro molto più solido delle donne del secondo gruppo. Le prugne secche impediscono alle ossa di perdere il loro naturale contenuto di calcio. Le prugne, dunque, non solo fanno andar di corpo, ma irrobustiscono anche le ossa. Si sa che le noci sono efficaci contro l’ictus e si sa anche che l’olio d’oliva fa bene alle coronarie, come pure che il caffè contrasta il tumore alla bocca. Ebbene, vino rosso, olio extravergine di oliva, noci, nocciole e caffè sono gli alimenti che, consumati spesso, aiutano a tenere la mente in forma più a lungo. Lo dice uno studio condotto da ricercatori spagnoli che hanno esaminato per dieci anni l’alimentazione abituale, lo stato di salute e le capacità intellettuali di un gruppo di quasi cinquecento uomini e donne fra i cinquantacinque e gli ottant’anni. Hanno scoperto che quelli di loro che consumavano più frequentemente vino rosso, noci, nocciole e caffè erano poi anche quelli che ottenevano i migliori punteggi nei test relativi alla memoria e alle capacità di attenzione. Il merito va ai polifenoli, sostanze di cui questi alimenti sono ricchi, che proteggono le cellule del cervello dai danni dell’invecchiamento. Ecco il motivo per cui se si vuole conservare il cervello sano e sveglio, bisogna ricorrere a questi alleati preziosi. Chiudiamo con le carote lessate. Pochi sanno che esse conservano gusto e proprietà anticancro se vengono cotte intere e poi tagliate a rondelle. In genere si fa esattamente il contrario, ed è sbagliato. Quelle cotte intere e poi tagliate a rondelle conservano il 25% in più di falcarinolo, una sostanza anticancro, e zuccheri in concentrazioni più alte. Ciò significa che le carote cotte intere non disperdono nell’acqua i loro contenuti durante la bollitura.