Angelina Jolie e Brad Pitt, Francesca Neri e Claudio Amendola, Federica Vincenti e Michele Placido hanno finalmente deciso
Finiti i tempi dei lunghi fidanzamenti, prima lettere o segnali di fumo, poi un periodo di vicinanza territoriale, infine il fidanzamento ufficioso in casa, seguito da quello ufficiale e poi dal matrimonio, con consumazione dopo o, ma più raramente, un pochino prima. Altri tempi, si dirà, ed è vero. Le tappe dei tempi successivi sono state bruciate, velocizzate, prima di cambiare totalmente, prima cioè di finire a letto senza conoscere il vero nome e cognome. Oggi non si parla più nemmeno di fidanzamento, nel senso che ci si conosce e si va a vivere insieme, salvo poi decidere di continuare o di approfittare del minimo screzio per sbaraccare e chi s’è visto, s’è visto, saluti e baci. In fin dei conti, la felicità non si misura dai riti, dalle abitudini, dalle consuetudini o dalla moda. Alla fine, la domanda è una sola: ci si ama? Se la risposta è sì, prima o poi viene fuori. Ecco allora che per obbedire ai tempi moderni, ci si “mette insieme”, magari a posteriori lo si chiama fidanzamento, ma poi se l’amore c’è, non solo si vede, ma si firma con le nozze, più o meno tardive, più o meno ripetute. Hanno annunciato in questi ultimi giorni le loro nozze coppie collaudate da un fidanzamento, di fatto matrimonio con prole, di lunga durata: Brad Pitt e Angelina Jolie, Claudio Amendola e Francesca Neri, nonché l’attempatello e la giovincella, rispettivamente Michele Placido e Federica Vincenti, 66 anni lui, 28 anni lei, insieme da dieci anni.
Le male lingue del gossip hanno subito giurato che lei ha fatto la gatta morta facendo balenare l’idea che non poteva più vivere con figli a carico senza la firma ufficiale e che lui dapprima ha tergiversato, poi promesso un “sì” con rinvio all’orizzonte degli anni, infine capitolando con una promessa a distanza ravvicinata seguita dalla nota ufficiale sui giornali e tv, come a dire: ce l’ha fatta, ho resistito quanto ho potuto ma alla fine mi sono arreso, vi prego di scusarmi. Ecco l’annuncio burocratico di Brad Pitt: “Io e Angelina ci siamo fidanzati ufficialmente (c’era qualcuno che non lo sapeva?) e presto convoleremo a nozze”. Dal tomo e dall’atteggiamento, non ci stupiremmo se da qui a breve ci fosse un ripensamento. L’annuncio burocratico ha avuto una coda, altrettanto burocratica. Il portavoce della famosa coppia ha fatto sapere che il fidanzato ufficiale aveva regalato alla fidanzata ufficiale un diamante (non è per sempre?) certificato dal gioielliere di Beverly Hills, Robert Procop, ex amministratore delegato di Asprey&Garrard, la società britannica che fornisce i gioielli alla Real Casa inglese”. Dal che si deduce che non si trattava di un brillantino da bancarella, magari riciclato, ma di un diamante dalla dimensione sicuramente di una nocciolina. Auguri agli statuari e solenni Angelina e Brad.
Venendo alla coppia di fidanzati romani stagionati, Claudio, dalle notizie dei giornali in anni addietro, ha fatto quel che ha potuto per rinviare il matrimonio, ma alla fine ha dovuto cedere alla grazia e alle insistenze di Francesca. Non si sa mai, coi tempi che corrono è meglio disporre di un pezzo di carta ufficiale, anche per evitare litigi di eredità. Auguri anche a loro, in fondo sono una bella coppia, soprattutto lei, e se non hanno litigato fino ad ora, pensiamo che non litigheranno più. Ecco quello che ha detto Michele Placido: “Quando ho conosciuto Federica aveva 18 anni. E’ una storia d’amore e può succedere a qualsiasi età. Il Padreterno mi ha fatto questo regalo (qui ha ragione, ndr.): la considero la donna della mia vita. Tant’è vero che ci sposeremo tra tre, quattro mesi”. Sempre che lei non ci ripensi (e ne avrebbe più di un motivo). Che dire? Se una coppia si sposa dopo decenni di fidanzamento e di famiglia con eredi, specialmente nel mondo dello spettacolo e del cinema, vuol dire una cosa sola: era amore, con la A maiuscola, quello che sfida abitudini, usanze, mode e riti, e afferma i suoi diritti, quelli dell’unione per sempre (o quasi).