Sempre più allarmanti i rapporti delle organizzazioni umanitarie sulla povertà di centinaia di migliaia di famiglie
Secondo le associazioni umanitarie e l’Unicef le vere vittime della crisi in Grecia sono i bambini. Sono sempre di più quelli che vengono affidati dalle mamme agli istituti perché non hanno più mezzi per vivere. Dunque, i bambini sono due volte vittime: per fame e per abbandono forzato, con quanta sofferenza e con quanti strascichi psicologici sulla loro personalità è facile immaginare. I dati sono impressionanti. Oltre due milioni di famiglie non hanno più risorse per vivere, 400 mila famiglie senza alcun reddito, 439 mila bambini che vivono al di sotto della soglia di povertà. In più: disoccupati senza sussidi e 60 mila famiglie che hanno chiesto al tribunale il consolidamento del debito perché non riescono più a pagare, nemmeno a rate. Accade così che quando in una famiglia non c’è più molto da mangiare, i figli vengono affidati alle organizzazioni umanitarie. Dice il direttore di Sos Children in Grecia, George Protopapas: “Mai in questi trent’anni di lavoro della nostra Ong (organizzazione non governativa) ci avevano portato un bambino perché i genitori non avevano più mezzi per mantenerlo.
Eppure, nell’ultimo anno, ci siamo fatti carico di 12 bambini, figli di madri sole gravemente colpite dalla crisi economica. E le richieste continuano ad aumentare”. E continua: “Nel 2010 sono state circa 80 le famiglie che ci hanno chiesto aiuto, nel 2011 hanno fatto richiesta in 380”. Ovviamente, per i bambini abbandonati, seppure temporaneamente, almeno si spera, è dura. Dice sempre Protopapas: “Vedono la loro mamma arrivare e stanno male, molto male. Si sentono confusi, ogni volta che la madre arriva sono convinti che è finita, che torneranno a casa. Ma non è così. Una delusione durissima per loro”. Ecco un passaggio allarmante del rapporto Unicef: “I bambini svengono in classe a causa della denutrizione”. La direttrice del brefotrofio di Atene, Maria Iliopoulou ha dichiarato in dicembre di aver registrato in poche settimane circa 200 casi di neonati denutriti, semplicemente perché i loro genitori non erano più in grado di fare di più. Ecco come continua: “In molte scuole di Atene la situazione è ancora più drammatica perché alcuni bambini sono svenuti in classe per fame”. Un altro dato è oltremodo impressionante: in Grecia vi sarebbero circa 100 mila bambini che fanno lavoretti, anche pesanti, per portare a casa qualcosa per aiutare la famiglia. Oggi la Grecia non fa più notizia, si sa che è in profonda crisi, che è stata aiutata dall’Europa, seppure con ritardo; si sa anche che la situazione disastrosa è stata causata da una serie infinita di motivazioni, le più macroscopiche delle quali sono i politici incapaci che hanno rubato e delapidato risorse, i sindacati che hanno garantito rigidità e privilegi contrattuali nella pubblica amministrazione, gli stessi cittadini che hanno approfittato, ciascuno secondo i suoi modi e mezzi, di una situazione abnorme.
Pensate: gl’impiegati della pubblica amministrazione prendevano le indennità se arrivavano puntuali al lavoro, oppure le indennità se al lavoro usavano il computer al posto di scrivere a mano. La crisi greca, dunque, non fa più notizia sui media internazionali, anche perché la crisi esiste dappertutto, ma purtroppo miete moltissime vittime, destinate ad aumentare vertiginosamente: in una parte dell’Europa si è arrivati a portare un pezzo d’Africa nell’indifferenza di molti. Se non si fa qualcosa, fra non molto i greci saranno costretti ad emigrare in massa. Dove, non si sa, visto che dappertutto c’è la disoccupazione dilagante. Il dramma nel dramma è che a soffrirne di più sono proprio i bambini, coloro che dovrebbero assicurare il futuro del Paese e che invece sono un futuro negato. [email protected]