Libertà di scelta per la scuola pubblica o privata: questa è la rischiesta del comitato “Chance Schulwahl JA!”. Il responso dell’iniziativa è atteso nel Cantone di Zurigo per il 17 giugno prossimo
In Svizzera uno dei problemi più discussi in ambito scolastico è l’impossibilità delle famiglie di effettuare una libera scelta della scuola del figlio. Ciò significa che i ragazzi sono obbligati a frequentare un istituto piuttosto che un altro e continuare per questa scelta obbligata anche quando vive dei disagi. Non è un problema da sottovalutare perché, se un ragazzo non si trova bene in un istituto o in un’ambiente scolastico, con i professori o con i compagni, se il suo livello di istruzione non è alla pari degli altri, il suo disagio può compromettere seriamente il rendimento scolastico e addirittura il futuro dell’alunno. Per questo motivo, da diverso tempo, il problema della libera scelta della scuola ha acceso un dibattito che vede schierati in prima linea la lobby dei genitori, un’associazione apolitica composta da madri e padri che hanno a cuore la questione, impegnati con l’iniziativa “Chance Schulwahl Ja!”, con la quale lanciano la campagna a favore della libera scelta di scuola a partire dalla quarta classe. Con questa iniziativa, si chiede la possibilità di effettuare una scelta assolutamente non vincolata per la scuola dei figli a partire dalla quarta classe. Già in tre cantoni (BS, TG e SG) l’iniziativa non è passata, adesso si aspetta il 17 giugno per conoscere l’esito dell’iniziativa nel Cantone Zurighese. La loro richiesta è la semplice libertà di scelta per il futuro dei figli, una scelta che dovranno poter fare i genitori, non una delegazione scolastica, in cui possono prendere in considerazioni sia le scuole pubbliche che quelle private. Secondo l’idea dei promotori dell’iniziativa il sistema scolastico attuale è ingiusto e favorisce la formazione di una società con due classi ben delineate: da un lato vi sono i genitori ricchi, che si possono permettere una scuola privata, dall’altro lato invece ci sono gli altri che devono subire una classificazione costretta. Accettando la libera scelta scolastica, non solo ci sarà maggior giustizia, ma anche scuole migliori.
Tutte le scuole, inoltre, dovranno essere finanziate tramite introiti fiscali, e precisamente attraverso un forfait a bambino stabilito a livello cantonale. Ciò vale a dire che se molti alunni si iscrivono a una determinata scuola, questa riceve automaticamente più soldi di una meno richiesta. Il denaro segue il bambino: è il mercato libero a decidere e i genitori e gli alunni sono i clienti le cui scelte sono determinanti. In questo modo le scuole sarebbero spinte ad offrire sempre una qualità maggiore per concorrere fra di loro e tutto sarebbe a beneficio degli studenti. La libera scelta di scuola aiuta la scuola elementare ad adattarsi ai bisogni dei bambini e rafforza attraverso le competizione anche la scuola elementare. Anche gli insegnanti sarebbero più soddisfatti perché avrebbero libertà di scelta pure loro e insegnerebbero solo ad alunni che vogliono, e non devono, essere lì. Ma tra le motivazioni che contrastano l’iniziativa della lobby dei genitori, vi è la situazione topografia della Svizzera. Poter scegliere tra due o tre scuole è anche una questione di raggiungibilità e di percorso ragionevole per andare a scuola. Nelle regioni di campagna o di montagna però ci sono molte zone con una bassissima densità di abitanti dove non c’è proprio scelta. La libera scelta della scuola favorirebbe fortemente i bambini degli agglomerati urbani e i genitori con un’elevata mobilità. Per una maggiore indipendenza della scuola svizzera si è pronunciato il pediatra e autore Remo Largo, che vede in questa iniziativa un ottimo pretesto per discutere sulla errata politica dell’educazione degli ultimi anni.