Per assumersi l’onere di 376 chilometri supplementari della rete stradale nazionale il Consiglio federale aveva proposto l’aumento della vignetta dagli attuali 40 franchi a 100.
Il Consiglio nazionale, tra la richiesta del governo e quella dell’UDC che chiedeva di mantenere lo status quo, ha deciso per 112 voti a 62 e un’astensione per il compromesso di 70 franchi. PS, Verdi e verdi liberali hanno sostenuto l’aumento di 30 franchi per garantire i fondi per il mantenimento della rete stradale e per le misure di protezione contro il rumore, ma non il finanziamento di nuove tratte cui sarebbero stati destinati gli altri 30, poiché nuove strade portano più traffico. I trasporti privati già coprono più della totalità dei costi e le tasse versate dagli automobilisti sono più che sufficienti, ha argomentato l’UDC, ma la proposta di mantenere lo status quo è stata respinta (129 voti contro 45). I democentristi hanno poi deciso di votare insieme alla sinistra per l’aumento più basso a 70 franchi. PPD e PLR hanno sostenuto la proposta del governo. Una società che diventa sempre più mobile esige nuovi investimenti nelle infrastrutture del traffico, è stato l’argomento dei partiti borghesi di centro. Senza fortuna anche la proposta di Lorenzi Quadri (Lega) per una vignetta giornaliera di 10 franchi, la quale permetterebbe di non frenare il turismo transfrontaliero.
Il Nazionale l’ha respinta con 148 voti contro 22. L’alleanza sinistra-verdi e UDC ha intralciato i piani del Consiglio federale, che tramite il ministro dei trasporti Doris Leuthard aveva affermato che “Cento franchi è un prezzo a buon mercato e nel confronto europeo le autostrade svizzere sarebbero rimaste vantaggiose: un solo viaggio su un’autostrada francese per andare in vacanza basta a spendere questa somma”.
G.S.