Si sa, la salute si decide a tavola. Tutti gli ortaggi della famiglia delle crucifere, come broccoli, cavoli, cavolfiori, cavoletti e verze aiutano a prevenire l’osteoartrite, quella malattia che colpisce le articolazioni: piedi, mani schiena e ginocchia.
A rivelarlo è una ricerca condotta in gran Bretagna e pubblicata sulla rivista medica Health News. Gli scienziati inglesi hanno studiato in laboratorio gli effetti di una sostanza di cui le crucifere sono ricche, il sulforafano (ecco perché quando bollono emanano un odore pesante) su un’altra serie di sostanze, dette enzimi, che causano l’osteoartrite. In questo modo hanno scoperto che il sulforafano è in grado di bloccare l’azione di questi enzimi. Secondo i ricercatori, consumare spesso crucifere può essere molto utile per prevenire o rallentare la malattia. Mangiare mandarini – può sembrare strano ma è vero – riduce il rischio di essere colpiti dal diabete e dalle malattie cardiache. I ricercatori dell’University of Western Ontario (Canada) hanno pubblicato sulla rivista Diabetes i risultati di una loro ricerca specifica sugli effetti di un estratto del frutto del mandarino su un gruppo di topolini nutriti per un mese con un’alimentazione molto ricca di grassi e di zuccheri: metà degli animaletti riceveva ogni giorno, nell’acqua, anche l’estratto di mandarino, l’altra metà solo acqua pura.
Al termine dello studio gli studiosi hanno analizzato lo stato di salute dei topolini ed hanno scoperto che gli animaletti del primo gruppo stavano molto meglio rispetto a quelli del secondo gruppo. Mentre questi ultimi erano ingrassati considerevolmente e nel loro sangue erano quasi raddoppiati i valori di colesterolo, insulina e zuccheri, in quelli del primo gruppo la situazione era rimasta praticamente normale, senza variazioni di rilievo rispetto a quando avevano iniziato la “terapia” al mandarino. I ricercatori attribuiscono il merito di questa benefica differenza a una sostanza contenuta nel mandarino, la nobiletina, che dona al frutto il suo tipico colore arancione e che è un potente antiossidante, cioè contrasta i danni che le cellule subiscono a causa di una scorretta alimentazione e dell’invecchiamento. La nobiletina è una sostanza simile alla naringenina, un altro antiossidante già scoperto nei pompelmi, ma la sua azione benefica è dieci volte più potente. Consumare frutti di bosco, poi, oltre che un piacere è anche utilissimo. Le fragole, i mirtilli, i lamponi, le more e il ribes, aiutano la memoria a mantenersi pronta e viva. La loro azione benefica sul cuore e le arterie è inoltre cosa notissima. Ma restiamo alla memoria.
Lo studio condotto da studiosi americani della Harvard Medical School di Boston ha messo alla prova la memoria di un gruppo di oltre cento donne, confrontando i risultati ottenuti con la loro alimentazione abituale. In questo modo hanno scoperto che chi consuma più spesso frutti di bosco rallenta l’invecchiamento del proprio cervello. In media, nelle sessantenni abituate a consumare fragole, mirtilli e altri frutti rossi, la memoria invecchia due anni in meno rispetto alle donne che invece non ne mangiano mai. A rendere benefica questa frutta sono i flavonoidi, sostanze antiossidanti che i frutti rossi – come le ciliegie – contengono in grande quantità e che proteggono tutto il corpo, cervello compreso, dai danni dell’invecchiamento.
Se poi alla salute della tavola si aggiunge quella del movimento, possiamo stare tranquilli. Chi, infatti, pratica abitualmente la corsa allunga la vita in modo sensibile. Anche se si corre due volte alla settimana per due ore – ovviamente senza che questo significhi fare sforzi eccessivi – si vive in media sei anni di più. Lo hanno detto studiosi danesi al congresso europeo per la prevenzione dei problemi cardiovascolari. I ricercatori danesi hanno monitorato per trentacinque anni le abitudini di vita e la salute di duemila persone. Hanno constatato che chi corre almeno due volte la settimana per due ore rischia per il 44% in meno di essere colpito da infarto o ictus rispetto a chi non fa sport. I maschi vivono sei anni e tre mesi in più, le donne cinque anni e sette mesi. Correre fa bene, provateci.