Gli Europei 2012 in Polonia e Ucraina saranno inaugurati venerdì 8 giugno alle 18 da Polonia-Grecia nello Stadio Nazionale di Varsavia. Si prospetta un torneo equilibrato con Spagna e Germania nel ruolo di favoriti. Francia, Inghilterra e Olanda sono sempre di spessore mondiale e attrezzate tecnicamente per disputare un torneo di alto livello. L’Italia ha un ruolo di outsider, ma la squadra rinnovata dalla gestione Prandelli vuol far dimenticare i deludenti ultimi tornei. Possibile qualificazione ai quarti di finale per Polonia e Ucraina che possono sfruttare il vantaggio casalingo.
Il gruppo A con Polonia, Grecia, Russia e Rep. Ceca è considerato da molti esperti il più modesto ed equilibrato. Favorite sono Russia e Rep. Ceca, ma anche per Polonia e Grecia i primi due posti sono a portata di mano. In Polonia nessuno parla del titolo. Il ct Franciszek Smuda cerca la riscossa affidandosi ai legionari che giocano in Germania: Lewandowski, Blaszczykowski e Piszczek campioni con il Borussia Dortmund e Adam Matuschik del Fortuna Dusseldorf. Con il vantaggio casalingo e un girone non irresistibile la qualificazione ai quarti non è utopia. La Russia di Dick Advocaat è una squadra rodata con giocatori esperti e giovani e un’età media di 29 anni. In attacco con Pogrebniak, Arshavin, Kerschakowe Pawliutschenko i russi sono forti e la squadra ha tutte le prerogative per ripetere l’ottimo torneo del 2008 (semifinale contro la Spagna). Terza partecipazione consecutiva della Grecia. Nuovo allenatore, ma resta il vecchio sistema di gioco. Prediligendo la fase difensiva i greci del portoghese Felipe Santos avranno il risultato come primo obiettivo per raggiungere la qualificazione. Il ct della Rep. Ceca Bilek si affiderà alla vecchia guardia con il portiere Cech, Baros e Rosicky e alla nuova leva di giovani talenti ancora inesperti. Se riuscirà il mix tra senatori e giovani, i cechi potranno sfruttare l’occasione di essere in un girone senza big.
Il gruppo B con Olanda, Germania e Portogallo e Danimarca è il gruppo di ferro con tre squadre che potrebbero tranquillamente ambire alla conquista del titolo. La Danimarca tenta l’impresa. L’Olanda, vice campione del mondo e di due anni più esperta, vuole confermarsi all’Europeo. Insieme alla Spagna, l’Olanda ha il tasso tecnico più elevato del torneo. Il tecnico Bert van Marwijk ha abbandonato il 4-3- 3 per un 4-2-3-1 più sicuro, ma ancora con spiccate doti al gioco offensivo, che è bene interpretato da giocatori del calibro di Sneijder, Robben, Kuyt, van Persie, Huntelaar o van der Vaart. Punto debole la difesa, che da anni manca di difensori di classe internazionale. Se van Marwijk saprà lavorare sul mentale, per rendere vincente una formazione già fortissima, il titolo non potrà sfuggire. Dopo anni bui la Germania ha nella rosa almeno 7 giocatori di classe mondiale: Götze, Özil, Müller, Schweinsteiger, Gomez, il portiere Neuer e Lahm. Con le 10 vittorie su 10 nelle qualificazioni la nazionale di Joachim Löw, vice campione d’Europa, non può nascondersi. I talenti (Kroos, Draxler) sono cresciuti e le leve di due anni fa sono migliorate a livello internazionale. Logico il ruolo di favorita. Nonostante si sia qualificato dopo lo spareggio vinto contro la Bosnia il Portogallo darà filo da torcere alle due favorite. Il tecnico Paulo Bento vuole arrivare il più lontano possibile e si affida in difesa a Pepe e Coentrao del Real Madrid. In regia Moutinho e sulle fasce Ronaldo e Nani porteranno velocità. Per riuscire nell’obiettivo i lusitani dovranno migliorare mentalmente. Danimarca outsider. Per staccare il biglietto dei quarti dovrà compiere un’impresa. Il tecnico Morten Olsen si affida al 4-3-3 con un mix tra legionari e due giovani talenti: Bendtner (23 anni) und Eriksen (19). Mancherà l’esperienza del 35enne portiere Sörensen, con più di 100 presenze in nazionale, costretto a rinunciare per dolori alla schiena.
Nel gruppo C con Spagna, Italia, Croazia e Irlanda gli spagnoli sono i grandi favoriti per il titolo europeo. L’asso nella manica è l’allenatore Vincente Del Bosque, che dopo avere ereditato la squadra campione d’Europa l’ha condotta a vincere il campionato del mondo in Sudafrica. Del Bosque riesce con grande sensibilità a unire, almeno sul rettangolo verde, le stelle rivali del Real Madrid e Barcellona. Nonostante manchino due pilastri come Puyol e David Villa, gli iberici hanno nella rosa giocatori di classe che hanno ancora davanti a loro gli anni migliori: Iniesta, Fabregas, Piqué (Barcellona), Sergio Ramos (Real), David Silva (Manchester City) Juan Mata (Chelsea) sono della classe tra il 1986 e il 1988. In più si aggiungono gli esperti Casillas (Real), Xavi Hernandez (Barcellona) o Xavi Alonso (Real) che danno un quadro della forza di cui può disporre Del Bosque. Il giocatore di spicco della Croazia è Luka Modric del Tottenham. Dopo la mancata partecipazione ai mondiali i croati del tecnico Slaven Bilic tenteranno di conquistare il secondo posto per i quarti. Le basi le dovranno mettere vincendo la prima gara contro l’Irlanda di Trapattoni e fare punti contro l’Italia. L’attacco è il reparto più forte, ma dovrà fare a meno dell’esperto Olic, giocatore del Bayern. Dopo 24 anni Trapattoni riporta l’Irlanda a un Europeo battendo l’Estonia allo spareggio. Chiara outsider del gruppo, il Trap si affiderà ancora ai “vecchi” Keane in attacco e Dunne in difesa e a una squadra tosta, molto fisica e caparbia per giocarsela. Disposta con un classico 4-4-2 britannico può dare filo da torcere.
Nel gruppo D con Ucraina, Svezia, Francia e Inghilterra tutto è aperto. L’Ucraina, l’altro paese organizzatore, dal 2009 ha disputato solo amichevoli (12 nel 2010), che non hanno chiarito l’effettivo potenziale della squadra di Oleg Blochin. La forza si basa sul collettivo composto dal blocco della Dinamo Kiev e di giocatori che giocano nel campionato russo. Le stelle sono Tymoshchuk del Bayern, che ha il compito di dare equilibrio al gioco e Shevchenko (ex Milan), che non dovrebbe partire però titolare. Una vittoria nell’esordio contro la Svezia permetterebbe all’Ucraina di giocarsi la qualificazione contro le favorite Francia e Inghilterra. La Francia, dopo la disfatta in Sudafrica, si è affidata a Laurent Blanc per la ricostruzione. L’obiettivo Europeo è stato raggiunto direttamente, ma l“Equipe tricolore” non ha sempre convinto. Con il potenziale che si ritrova nella rosa (Lloris, Evra, Clichy, Ribéry Malouda, Nasri o Benzema), Blanc dovrebbe centrare almeno i quarti. Se la Francia riuscirà ad esprimersi ai livelli conformi al talento dei giocatori, allora tutto è possibile. E dal ’66 che l’Inghilterra manca l’appuntamento con una finale. Dopo il cambio del tecnico (Hodgson per Capello), le due giornate di squalifica inflitte a Rooney, gli infortuni a Lampard, Cahill e Barry costretti a rinunciare e l’esclusione di Rio Ferdinand, l’attesa potrebbe allungarsi. Dalla crisi Hodgson può ricavare le energie per formare un collettivo coeso, che potrà giocare senza la pressione di dover vincere il titolo. È toccato al tecnico Erik Hamren riportare la Svezia sulla via del successo. Il centro nevralgico degli svedesi è il quartetto dei centrocampisti Källström, Larsson e Elmander a sostegno in attacco della stella Ibrahimovic. La Svezia è l’outsider del gruppo, ma ha un gioco di squadra solido, che se riuscirà a sfruttare le qualità in attacco, potrà fare molta strada.
G.S.