Una studentessa inglese appassionata di storia, Chantel Summerfield, ricostruisce le storie d’amore dei soldati della seconda guerra mondiale
E poi si dice che gl’inglesi non hanno fantasia! Chantel Summerfield, una studentessa di 24 anni, h a avuto un’idea che poi si è rivelata geniale. Si sa che gl’innamorati, specie i più giovani, quando lo sono per davvero, farebbero qualsiasi cosa per gridare il loro amore al mondo intero. Allora, si è detta Chantel, perché non ricostruire le storie d’amore dei soldati della seconda guerra mondiale a partire dalle tracce da loro stessi lasciate in giro per il mondo? Lei, appassionata di storia, con i registri militari alla mano per i nomi, i cognomi e l’età dei soldati, si è messa sulle possibili tracce, che sono poi o le lettere o i racconti o altri segni scritti. E così, contando sulla sua passione, sui percorsi, sui luoghi e anche sulle unioni sentimentali che a guerra finita si sono saldate, ha fatto rivivere momenti e ricordi toccanti dei sentimenti e delle emozioni di coloro che sono stati protagonisti di quelle storie.
Una delle storie più romantiche è quella di un soldato americano, Frank Fearing, partito nel 1943 per l’Europa. Il giovanotto era follemente innamorato di una ragazza, Helen, che ricambiava i suoi sentimenti e che lui aveva sposato in segreto, non potendolo fare per davvero a causa della guerra appena iniziata. Frank, con le lacrime agli occhi al momento dei saluti, ricoprì di baci e di parole dolci la sua giovane e bella fidanzata e al momento del distacco le fece una promessa: avrebbe inciso i loro nomi su un albero in ogni regione dove il destino lo avrebbe portato. Anche lui, per la verità, si fece fare una promessa: che Helen lo avrebbe aspettato. Finita la guerra, Frank tornò in America e trovò la sua bella fidanzata ad attenderlo con l’emozione che solo gl’innamorati possono provare. I due si sposarono, ebbero figli e nipoti e vissero, come nelle fiabe, felici e contenti, fino a quando Frank, ormai vecchio è morto.
La storia è vera, Frank è morto recentemente, e Helen, affranta dal dolore, non ha potuto fare a meno di riandare alle loro promesse giovanili e di far riaffiorare quei ricordi indimenticabili, in particolare a quella promessa di incidere su un albero in ogni regione i loro nomi. In fondo, si è sempre detto Helen, non era certo che Frank avesse mantenuto la promessa, ma quello che contava è che l’avesse fatta e fosse tornato e loro due avessero vissuto una storia meravigliosa, anche se ormai Frank non c’era più. Frank, d’altra parte, gliel’aveva ripetuto più volte: aveva inciso per davvero i loro nomi su un albero in ogni regione dov’era stato. Poi, come detto, con l’età e la malattia di Frank, quei ricordi si erano affievoliti. Qualche settimana fa, una figlia di Helen chiama la madre e le racconta che aveva ricevuto la telefonata di una ragazza inglese, tale Chantel Summerfield, che le aveva chiesto di vederla. La donna racconta alla madre che Chantel si è presentata a casa sua con una serie di fotografie che riproducevano scritte su vari alberi. Le scritte erano tutte uguali, come quella su un albero in Inghilterra, a Salisbury Plain, prima di andare in Normandia, dove gli americani avrebbero cercato di sorprendere i tedeschi per entrare in Europa. La scritta, ancora ben visibile, contiene il nome Frank, sotto Fearing, poi un cuore e all’interno del cuore il nome Helen. Potete immaginare la gioia, le lacrime e l’emozione di Helen: Frank non solo le aveva detto la verità sulla promessa, ma quelle parole erano ancora là, su quegli alberi, rintracciati uno per uno da Chantel. La quale ha rivissuto quella storia come se ne fosse stata in qualche modo protagonista lei, ricostruendola dapprima lei con le sue ricerche e poi con l’aiuto dei parenti.
Chantel Summerfield ha scritto così tante storie, molte liete, molte altre tristi, perché se il tema è lo stesso, cioè l’amore del soldato per la fidanzata lasciata, la fine spesso cambia, o perché poi al suo ritorno la ragazza si era nel frattempo invaghita di un altro, o la storia poi si era interrotta, o ancora perché il soldato non era più tornato. Quelle storie si erano fissate sul tronco di un albero o su lettere scritte e mai giunte o su fogli trovati in tasca ai soldati. Fogli ingiallite, parole che erano un sogno, una speranza, incisioni su alberi che prima o poi scompariranno col tempo, ma che Chantel ha fatto bene a staccarle dalla dimenticanza in cui, senza di lei, sarebbero rimaste sepolte per sempre.