Ottima alternativa all’ospizio l’idea di alcuni amici che in età avanzata decidono di vivere insieme. Una commedia agrodolce che sta conquistando il pubblico
È un’idea, una proposta azzardata che cinque uomini e donne prendono sul serio e realizzano azionando in questo modo il motore per una commedia farsesca di stampo francese che sta riscuotendo un notevole successo. La commedia il cui titolo originale è “Et si on vivait tous ensemble?”, è stato presentata in prima mondiale per la chiusura dell’ultima edizione del Festival del film Locarno, rivelandosi il successo dell’inizio di quest’anno. In Francia, il film diretto da Stéphane Robelin, uscito nelle sale il 18 gennaio in Francia e in Svizzera francese, ha raggiunto quasi 190’000 entrate nella prima settimana mentre in Svizzera francese si pone al quarto posto del box office. Non stupisce il fatto perché la commedia dal sapore agrodolce, è realizzata molto bene e con delicatezza riesce a trattare i temi della vecchiaia, della morte, del valore assoluto e prezioso dell’amicizia che riesce a superare tutti gli ostacoli. La trama in breve: il film racconta la storia di cinque amici, cinque personaggi diversi: Claude, che ha sempre amato le donne, Annie e Jean, una coppia improbabile, lui un attivista politico, lei una borghese convenzionale, ed infine Jeanne ed Albert, lei femminista e lui un bon vivant. Cinque amici di lunga data, cinque diverse problematiche con l’invecchiamento: il cuore di Claude è molto più debole rispetto alla sua passione ardente, Jean a causa dell’età avanzata a rischio, non riesce a stipulare un’assicurazione, Annie vuole riconquistare i suoi nipoti con una piscina in giardino molto costosa, Jeanne nasconde una grave malattia e Albert non si accorge che la sua memoria si prende gioco di lui.
I cinque si ritrovano in occasione del 75mo compleanno di uno di loro e ben presto emergono le rispettive inquietudini e difficoltà personali e familiari, legate soprattutto all’età e per qualcuno anche a gravi problemi di salute. La soluzione: una casa comune. I cinque decidono di andare a vivere insieme: perché il figlio di Claude ha già scelto una stanza per lui in una casa di riposo, perché la figlia di Albert, ha dato il suo cane al rifugio senza chiedergli il permesso, perché i cinque amici si sentono ancora indipendenti. Per rendere la loro vita in comune un po’ più facile, Jeanne ingaggia il giovane Dirk, un giovane studente di etnologia tedesco che sta preparando una tesi sulla popolazione anziana, che si trasferisce con loro. La commedia francese appare come inno alla terza età in cui non sempre si è disposti a soccombere agli impedimenti dell’età avanzata, in cui si possono rompere gli schemi e reagire ad assurde costrizioni (come per esempio vivere chiusi in un ospizio), alle malattie e gli acciacchi della vecchiaia. “E se vivessimo tutti insieme?” porta in scena una bellissima e sempre in forma Jane Fonda, 73 anni, che interpreta il ruolo di Jeanne, un’ex docente universitaria, che ha insegnato all’università di Nanterre, e che rivela al giovane antropologo che alla sua età ha ancora una vita sessuale, sogni e fantasie. Jeanne è il personaggio con cui il regista Stéphane Robelin affronta il tabù sociale della sessualità tra gli anziani. “Non è un tabù per tutta la società. Scommetto che non c’è una persona over 60 che non ci terrebbe a parlarne o sentirne parlare almeno un po’” dice la Fonda. Il cast si completa conDaniel Brühl, Geraldine Chaplin, Pierre Richard, Claude Rich, Guy Bedos e Camino Texeira, e sarà visibile nella Svizzera tedesca a partire dal 7 giugno prossimo.