Secondo un’indagine, solo il 10% degli italiani non ha mai sofferto di mal di testa; il 12% ne soffre abbastanza spesso, mentre il 3% soffre della forma acuta, “la cefalea a grappolo”
Da un’indagine fatta su un problema abbastanza frequente, anche se trascurato, come il mal di testa, risulta che solo il 10% degli italiani, cioè circa 6 milioni, non hanno mai sofferto in vita loro di mal di testa. Il 90% ne hanno sofferto, anche se circa 7 milioni di persone che soffrono con frequenza di emicranie e, quel che è peggio, le curano male. Per mal di testa, emicrania, cefalea, s’intendono quei dolori acuti alle tempie, alla fronte, alla nuca, che causano una condizione di forte disagio. In genere, vengono perché uno ha alzato troppo il gomito, per carenza di zuccheri, anche per troppi caffè, per stress, per stanchezza o per mancanza di sonno.
Molti di quelli che soffrono di mal di testa si curano male, nel senso che si imbottiscono di farmaci, al punto che da episodico il mal di testa rischia di diventare cronico. Una volta intossicati di farmaci è difficile farlo sparire. Contro il mal di testa, tra analgesici e antinfiammatori si spendono in Italia circa 57 milioni di euro l’anno, circa 3500 euro a persona. Le donne ne soffrono di più, secondo un rapporto di un maschio contro tre femmine. Ciò dipende anche dagli ormoni e dal ciclo mestruale. L’Oms, l’Organizzazione mondiale della salute, pone questa malattia al nono posto tra quelle più invalidanti. Tuttavia, anche se spesso difficilmente sopportabile, le attività della vita quotidiana esigono che si affrontino, mal di testa o meno. Ecco perché, spesso, si ricorre ai farmaci, magari secondo il fai-da-te, una o più compresse suggerite da amici e conoscenti e via. Ma così facendo, si complicano le cose. Abbiamo anche il cosiddetto mal di testa a grappolo, che è molto acuto, detto anche “cefalea del suicidio”, perché è insopportabile. Questa variante più acuta colpisce per fortuna solo il 3% della popolazione, in prevalenza maschi: così è ristabilito l’equilibrio.
A parte questa variante molto acuta, dunque, la cefalea normale può essere curata, a patto che s’intervenga in tempo e con cure adatte, altrimenti diventa cronica. Ecco cosa dice il dottor Gennaro Bussone, responsabile dell’unità operativa delle cefalee al Carlo Besta di Milano: “Se si hanno meno di 4 giorni al mese di emicrania, bisogna rivolgersi al medico di famiglia che, se lo ritiene necessario, può prescrivere un analgesico. Se il medico di base sottovaluta questo campanello di allarme allora non vanno seguiti i consigli della portiera, del farmacista o di internet, ma bisogna presentarsi in uno dei tanti Centri cefalee, che ormai sono ben distribuiti sul territorio. Solo in questi posti si può iniziare immediatamente la cura di prevenzione e la terapia che ha una durata di almeno sei mesi. Chi non la segue, rischia di intossicarsi perché abusa di analgesici. Alcuni pazienti assumevano anche 30 pastiglie al giorno”. Con il rischio di ricovero con un lavaggio del sangue e una convivenza a vita con il mal di testa.
Ecco quello che si dovrebbe fare per non cadere dal mal di testa all’intossicazione, secondo i consigli del dottor Bussone: “Trovare il tempo per se stessi, fare attività fisica almeno due ore la settimana, fare passeggiate al parco. Insomma, va controllato lo stress. Poi bisogna fare tre pasti al giorno con regolarità e mangiare due frutti a metà mattino e pomeriggio perché contengono zuccheri di pronta disponibilità che servono a far funzionare bene il cervello”. Inoltre, bisogna dormire almeno sette ore per notte, non eccedere nell’alcol, neppure con i formaggi fermentati e il cioccolato, anche se questi alimenti non vanno criminalizzati. Il mal di testa può essere attaccato da varie parti, quindi vanno bene anche le terapie non farmacologiche come l’agopuntura, la ginnastica comportamentale e quella specifica contro il mal di testa.
Un’ultima annotazione riguarda il mal di testa che colpisce gli studenti in fase di preparazione degli esami. Ebbene, bisogna controllare bene l’alimentazione, un’alimentazione sbagliata è facilmente causa di cefalee.