Per il 15 aprile 2012 erano disponibili 80.000 posti di tirocinio. In confronto al 2011 sono lievemente calati di 1000 unità. I giovani interessati a questo tipo di formazione erano 80.500, livello di domanda superiore a quello registrato nel 2011, con 77.000. Questo è quanto emerge dalle stime del barometro dei posti di tirocinio, pubblicate dall’Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia (UFFT).
A metà aprile il 72 per cento dei giovani interessati avevano un posto di tirocinio e il 2 per cento una soluzione alternativa. Sono cifre nettamente superiori a quelle degli ultimi anni. Il numero di giovani che non aveva ancora ottenuto alcuna garanzia e che nutriva interesse esclusivamente per un posto di tirocinio è passato da 16’500 dell’anno precedente a 15’000.
Dunque la situazione dell’offerta da parte delle aziende di posti di tirocinio e della richiesta di giovani interessati a questi posti di formazione è pressappoco equilibrata. Ma questo non vale per tutti i rami. I settori dei servizi, della stampa, del design, dei mestieri d’arte, della sanità del sociale e della vendita restano i più richiesti, per chi al termine dell’obbligo scolastico si decide per la formazione professionale. I giovani sono meno interessati a lanciarsi nelle professioni tecniche, dove l’offerta è sensibilmente più elevata della domanda. Questo eccesso si eleva a 6.000 posti. Per le aziende è anche difficile trovare giovani preparati e in grado di occupare i posti, che richiedono particolari attitudini.
Difficile anche l’integrazione nel mondo del lavoro degli allievi deboli a scuola, i quali fanno fatica a trovare un posto e spesso non rispettano il contratto fino alla fine del tirocinio. Per agevolare il passaggio alla formazione post-obbligatoria e favorire l’inserimento dei giovani nella formazione professionale, c’è un impegno congiunto di Confederazione, Cantoni e delle organizzazioni del mondo del lavoro. Nel rapporto “Primi passi nel mondo del lavoro”, pubblicato dall’UFFT, sono descritte le misure adottate a livello nazionale, che comprendono formazioni transitorie, programmi di coaching, formazioni professionali di base biennali e il Case Management Formazione professionale per coloro che hanno terminato la scuola dell’obbligo e il cui ingresso nel mondo del lavoro risulta problematico.
G.S.