Approvato il secondo tunnel del Gottardo: soluzione più sensata dal costo di 2,8 miliardi
A nulla sono valsi i tentativi di chi si è opposto alla costruzione del doppio tunnel di far cambiare idea al Consiglio federale e al Parlamento: il secondo tunnel si farà! È stato deciso mercoledì scorso e reso noto attraverso un comunicato federale dove vengono spiegati i motivi di questa decisione. La questione nasce nel momento in cui si decide di avviare i lavori di risanamento e totale rinnovamento della vecchia galleria autostradale del San Gottardo, ormai operativa da decenni. Per questo lavoro, che durerà certamente un tempo non indifferente, la galleria dovrà essere chiusa e, per non isolare le zone interessate e anche per non gravare sull’economia del Paese, si è presa la decisione di affiancare a questo tunnel una seconda canna che garantirà la normale viabilità per tutto il periodo dei lavori.
La decisione è stata presa dal Consiglio Federale prendendo in considerazione alcuni motivi a cominciare dal rapporto costi-benefici dell’operazione. Secondo il comunicato, la costruzione di una seconda canna con successivo risanamento della galleria esistente richiederà in totale circa 2,8 miliardi di franchi, incluse le spese per mantenere transitabile la galleria fino all’apertura della seconda canna. Nonostante gli investimenti siano maggiori rispetto a quelli previsti per le altre varianti, a lungo termine convengono poiché i vantaggi previsti in termini di fruibilità sono notevoli. Il doppio tunnel, infatti, sarà sfruttabile anche dopo l’apertura del San Gottardo rinnovato ma non come doppia corsia, bensì come corsie d’emergenza.
Questo ultimo punto è molto importante perché risponde alle opinioni discordanti dei contrari alla costruzione del doppio tunnel, tra cui soprattutto il timore che si possa verificare un notevole aumento di traffico autorizzando l’uso di entrambi i tunnel e quindi della doppia corsia. Ma il Consiglio Federale assicura che non ci sarà nulla da temere in proposito e che si continuerà ad utilizzare solamente una corsia per senso di marcia.
La presenza di corsie d’emergenza consentirà a polizia, vigili del fuoco e ambulanze di intervenire rapidamente e senza intralcio in caso di incidente. Inoltre, la presenza di due tunnel evita il traffico bidirezionale, riducendo fortemente il rischio di collisioni frontali e laterali e aumentando così la sicurezza. Invece, continuerà a vigere il sistema del contagocce, volto ad assicurare che sia mantenuta una distanza minima di 150 metri tra gli autocarri che attraversano il San Gottardo, in caso di incendio grave.
“Nonostante gli investimenti siano maggiori rispetto a quelli previsti per le altre varianti, – si legge sul comunicato – a lungo termine convengono poiché i vantaggi previsti in termini di fruibilità sono notevoli. Con questa opzione il traffico privato e merci disporrà in futuro di un sistema ridondante, che consentirà, all’entrata in funzione di entrambi i tunnel, di dotare ciascuno di essi di una corsia di marcia e di una corsia d’emergenza”. Questa soluzione, inoltre, permetterà in futuro una migliore e più conveniente manutenzione della stessa, necessaria dopo circa 40 anni per ciascuna canna, senza dover ricorrere alla chiusura notturna e senza una gestione del traffico dispendiosa. Particolarmente soddisfatto della decisione del Consiglio Federale l’UDC Ticino che è stato uno dei primi ad avere lanciato nell’Arena politica la tematica, soprattutto per scongiurate un pericoloso prolungato periodo di isolamento che sarebbe sicuramente nocivo per il Cantone. Intanto l’Associazione traffico e ambiente (ATA) invita Consiglio federale e Parlamento a rinunciare alla costruzione di un secondo tubo della galleria autostradale del San Gottardo. Riuniti in assemblea a Glarona, i delegati dell’ATA hanno adottato una risoluzione in questo senso. “Con una seconda canna si ottiene solo più traffico”, ha affermato la presidente Franziska Teuscher. Inoltre il raddoppio del Gottardo è contrario alla volontà popolare e sabota il trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia. Il popolo svizzero ha più volte respinto in votazione la realizzazione di un secondo tubo autostradale. Nell’ultimo sondaggio dell’Iniziativa delle Alpi, il 79% degli interrogati si è detto contrario. Infine, l’ATA considera questa soluzione anche poco economica ed è convinta che con treni navetta per i camion e per le auto (autostrada viaggiante) il periodo del risanamento può essere gestito al meglio. Questa variante costa un miliardo di franchi di meno e non porta a un aumento del traffico.